Puntare in alto senza paura

Verso le Camminate della Trasfigurazione, in programma nella festa estiva del 6 agosto. Al centro quest'anno il tema della santità

“Puntare in alto senza paura”: quest’espressione è tipica del linguaggio di Papa Francesco ed è tratta dalla sua Esortazione Apostolica sulla “santità” emanata recentemente. Saranno alcuni contenuti di questa calorosa esortazione ad animare le prossime “Camminate della Trasfigurazione” il 6 agosto, giorno in cui cade questa Festa cristiana, o nei giorni ad essa vicini.

Questa iniziativa, ormai quasi tradizionale nelle varie Zone della nostra Diocesi (sono infatti più di 20 anni che è stata “lanciata” e ha preso piede) si inserisce con naturalezza nel clima già evidenziato nello scorso numero del nostro settimanale, sotto il titolo “Sentieri che parlano”.  Forse non sarà ancora una sensazione generalizzata nella cultura del nostro tempo, ma è innegabile il bisogno interiore di evadere dall’appiattimento consumistico (ben noto anche nell’ambito del turismo), dalle logiche vacanziere del mordi e fuggi, per sperimentare qualcosa di finalmente diverso e, allo stesso tempo, semplice e totalmente gratuito.

E’ proprio questa opportunità che intendono offrire le “Camminate della Trasfigurazione”, con l’esperienza seria ma serena del camminare e del sostare insieme, dell’insieme ascoltare, riflettere, conversare… su argomenti che non trovano posto di solito al tavolino dei bar o sotto l’ombrellone, perché riguardano le motivazioni più profonde del vivere, cioè la loro affidabilità e fondatezza.

Ogni anno i messaggi, o le provocazioni a riflettere, sono tratti da documenti autorevoli. Ora è la volta, come s’è detto, della lettera di papa Francesco sul tema “santità”; una parola che, senza dubbio, all’orecchio di non pochi contemporanei richiama ambiti sacrali odoranti d’incenso e di ceri, se non addirittura  mondi d’antiquariato religioso… Ciononostante Francesco, che come è sua consuetudine fa saltare non pochi nostri parametri di valutazione, non teme di riproporre a tutta la Chiesa quell’irrinunciabile ideale che calamìta ogni esistenza cristiana. La tradizione gli ha dato il nome di “santità”, caratteristica tipicamente divina, ma che è strettamente imparentata con “trasfigurazione”, se non addirittura suo sinonimo.  Infatti, trasfigurarsi non è altro che lasciar emergere quella misteriosa somiglianza con Dio che ogni creatura umana porta nell’intimo come suo connaturale cromosoma. Ha anche una valenza di comunione ecumenica questa iniziativa: quella del 6 agosto infatti è per la cristianità orientale una Solennità di grande richiamo che attrae folle di gente ai Monasteri. Il motivo di fondo è quello già accennato: la spiritualità dell’Oriente cristiano non conosce altro traguardo se non la “Trasfigurazione”. O il “puntare in alto senza paura” per dirla con papa Francesco.

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