Via ai lavori!

Aperto il Sinodo ordinario sulla famiglia; presenti come uditori due sposi trentini. Un'altra coppia ha parlato al Papa in piazza San Pietro

E' cominciato in un clima di preghiera – a Roma come a Trento e in tante chiese di tutto il mondo – il Sinodo ordinario dei Vescovi. Con lo slogan “Le famiglie illuminano il Sinodo” un'assemblea composta in gran parte da genitori e figli (ma anche da single: tutti siamo figli di Dio) si è riunita in Cattedrale per una preghiera a più voci guidata dal delegato don Albino Dell'Eva e animata dagli sposi. Si è partiti dal “tempo dell'incanto” – il fidanzamento – per affrontare poi i temi della quotidianità e anche della prova con una toccante lettera di una bimba ad una mamma ammalata. L'Arcivescovo – prima di consegnare il cero per la preghiera serale nelle case e di suggerire la preghiera del Papa per il Sinodo – ha ricordato il valore consultivo di quest'appuntamento che non si soffermerà solo su alcuni ma avrà una prospettiva davvero mondiale.s

Nelle stesse ore a Roma, alla veglia in piazza San Pietro c’era una famiglia trentina fra le tre che hanno portato la loro testimonianza: i coniugi Lorena e Stefano Girardi, codirettori del Centro Famiglia, hanno parlato assieme ai loro figli Francesca, Martina con il fidanzato Sandro ed Emanuele (il quarto figlio Luca si trova all’estero), presentandosi come “una famiglia come tante” e raccontando la forza dell’amore umano arricchito dal dialogo con Dio: “Abbiamo imparato – hanno detto a proposito – che ci sono momenti della giornata in cui poterlo continuare, spesso in macchina mentre si va al lavoro, mentre si è in qualche fila e si aspetta il proprio turno, quando si passa davanti ad una chiesa e perché no anche durante una gita, magari sulla cima di una montagna raggiunta con fatica.Per noi è stato ed è importante ogni tanto, fuggire in coppia, anche per un paio d’ore, da tutti i nostri impegni e regalarci del tempo esclusivo per noi due, per prendercicura della nostra intimità e guardare la vita con gli occhi dell’altro, da un’altra prospettiva che ci fa allargare gli orizzonti. Più il tempo passa, più questo regalarsi “il vino nuovo” entra nella concretezza del nostro vivere e ci fa diventare un uomo migliore, una donna migliore, una diversità che si fa ricchezza di umanità. Una umanità di coppia che è più forte del singolo e che ci aiuta a navigare nei momenti difficili, quando il mutuo della casa ci pesa addosso, o quando i nostri figli faticano a trovare lavori stabili che consentano loro quella indipendenza economica che ai nostri tempi era quasi scontata. In queste situazioni è difficile trovare spiegazioni per convincerli a non mollare e dare loro speranza”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina