Dalla via di Kunter alla moderna autostrada

Fino al 1300 la via normale per varcare le Alpi atesine era quella che sale al passo di Resia: la via Claudia Augusta

C’erano una volta il signore e la signora Kunter. A quel tempo la via normale per varcare le Alpi atesine era quella che sale la Venosta fino al passo di Resia. L’antica via Claudia Augusta, sviluppata dai romani nel primo secolo. La val d’Isarco, nella parte bassa, era allora difficilmente percorribile. Troppo stretta e in balia del torrente. La via del Brennero dunque, da Rencio (a nord di Bolzano) saliva sul Renon, passava per Longomoso e ridiscendeva poi a Colma per raggiungere Bressanone. Non a caso a Longomoso, oggi un villaggio lontano da ogni rotta, sorgeva un importante ospizio per pellegrini dell’Ordine teutonico.

Heinrich Kunter e la moglie Kathrein ottennero nel 1314 da re Enrico, conte di Tirolo, il diritto di realizzare una mulattiera attraverso la gola dell’Isarco, tra Bolzano a Chiusa, di riscuotervi un pedaggio e di aprire due taverne lungo il tragitto. Fu grazie a questa (inizialmente) semplice carreggiata che il traffico tra il Nord e il Sud dell’Europa si spostò, abbastanza veloce, dalla via di Resia a quella del Brennero. Heinrich morì di lì a poco e fu la sua consorte a seguire i lavori fino al loro esito.

La via di Kunter è la progenitrice dell’arteria che oggi tutti conoscono col nome di Autobrennero o con la sigla di A22.

L’atto di nascita dell’autostrada del Brennero è del 20 febbraio 1959. Quel giorno, presso la Camera di Commercio di Trento, si costituisce la Società autostradale con Bolzano, Trento, Mantova, Reggio Emilia e Modena. Il tracciato di massima viene elaborato dagli ingegneri Bruno e Lino Gentilini e dal senatore Guido de Unterrichter. Il progetto relativo alla tratta dal Brennero a Verona è approvato dall’ANAS nel gennaio 1962. Nel 1963 si firma la convenzione per il tratto Verona-Modena. I terreni acquistati per realizzare la strada ammontano ad oltre 21 milioni di metri quadrati. Prime opere costruite: i ponti sul fiume Adige, a Vadena e Zambana, e sul torrente Avisio, in località ai Vodi di Lavis. Sul versante austriaco si comincia, tra il 1960 e il 1963, con la costruzione del ponte Europa.

Nel dicembre 1968 si inaugura al di qua delle Alpi il primo tronco: i cinquanta chilometri fra Trento e Bolzano. Come riferisce la cronaca, “sotto una fitta nevicata e, a causa di una delle ricorrenti crisi di Governo, senza alcuna cerimonia ufficiale”. Tutti gli altri tratti entrano in funzione di lì al 1974. Il confine con l’Austria è attraversato nell’aprile 1971. Un nuovo mattone nel cantiere dell’unità europea.

L’autostrada può essere considerata realizzata definitivamente l’11 aprile 1974 con l’inaugurazione del tratto più impegnativo, sotto il profilo delle opere di ingegneria: proprio quello tra Chiusa e Bolzano, quello cioè che Heinrich e Kathrin Kunter avevano aperto al traffico, 660 anni prima, con la loro semplice, ma geniale mulattiera.

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