Due luci accese

Vita Trentina e radio Trentino inBlu continuano a svolgere un ruolo prezioso, in una realtà dei media che sconta una drammatica crisi di fiducia e di credibilità

La crisi della carta stampata? È anche una crisi di fiducia, resa palese dall’attualità del dibattito sulle cosiddette “fake news”, le bufale che intasano la Rete, ma attirano pubblico drenando importanti risorse pubblicitarie. Come reagire a quello che sembra un declino inarrestabile? Recuperando il rapporto diretto tra giornali e lettori, da un lato, e tornando a fare i giornali… con i giornalisti: non sono esattamente una ricetta, ma piuttosto l’indicazione di un percorso le parole di Franco De Battaglia, editorialista del quotidiano L’Adige e già direttore dell’Alto Adige, che oggi si chiama Trentino, alla platea di corrispondenti, collaboratori e fiduciari – i preziosi diffusori – del settimanale Vita Trentina e di radio Trentino inBlu, riuniti sabato scorso al polo culturale diocesano Vigilianum per il loro tradizionale appuntamento autunnale.

Chiamato a ragionare sulla delicata questione di come giornali e radio possano recuperare fiducia nei loro lettori e ascoltatori, De Battaglia ha offerto una incoraggiante apertura di credito proprio nei confronti dei fiduciari e dei corrispondenti, figure capaci di costruire, nei territori, relazioni, di creare simpatia, di dare credibilità e perciò tanto più preziose per qualunque testata giornalistica che voglia essere voce autorevole e ascoltata. “È vero – ha riconosciuto De Battaglia – il corrispondente locale talvolta può essere condizionato, può avere la tentazione di cedere alla scorciatoia dell’autocensura, ma come si può ritenere che possa dare maggiori garanzie un free lance precario e forse anche più ‘ricattabile’?”. Anche il fiduciario è figura preziosa per riallacciare il rapporto con il territorio, così vitale per una testata come Vita Trentina, ha aggiunto De Battaglia, auspicando il ritorno a una “diffusione militante”, qual è quella che si riscontra, ad esempio, in alcune vallate, con i bollettini parrocchiali. L’altro aspetto da curare per un recupero della fiducia dei lettori è la qualità, il “fare i giornali con i giornalisti”.

Quasi un assist, quest’ultima considerazione, per il nuovo amministratore delegato di Vita Trentina Editrice, Alessandro Tonina, designato nel luglio scorso dal rinnovato consiglio di amministrazione – ne fanno parte il vicario generale don Marco Saiani (presidente), Antonio Pacher (vicepresidente), Marco Franzoi, Davide Modena, Franco Debiasi e lo stesso Alessandro Tonina.

“Chi mi ha preceduto – ha esordito Tonina – ha avuto anni non facili. Io ho cominciato esaminando i numeri, che possono essere non entusiasmanti, ma mi danno fiducia la qualità dei prodotti editoriali di Vita Trentina, a cominciare dal settimanale, e le capacità di chi ci lavora”. In definitiva, Vita Trentina, come tutte le aziende editoriali oggi alle prese con una crisi del settore che sembra non arrestarsi, resta un'organizzazione viva, in grado di affrontare gli ostacoli, di superarli, di adeguarsi alle novità. “Dico che questo è un segno positivo”, ha concluso, incoraggiando a impegnarsi a promuovere la crescita degli abbonamenti al settimanale e la conoscenza di radio Trentino inBlu, perché sono realtà che diffondono “un’informazione onesta: e non è poco in un mondo in cui troviamo moltissima informazione inquinata”, sono “luci da difendere e da alimentare”.

Prima di lui, il presidente don Marco Saiani nel suo saluto aveva parlato di un “anno di cambiamenti e di novità”, a partire dal rinnovato consiglio di amministrazione, e ringraziato collaboratori, corrispondenti e fiduciari per il loro servizio alla Chiesa trentina. “Il vostro volontario impegno prepara il terreno e aiuta il settimanale e la radio a entrare dentro la comunità”. Un “grazie” particolare è andato ai fiduciari: “Voi – ha detto don Saiani – non avete la firma sul settimanale, ma la gente delle vostre comunità sa che ci siete e per noi questo è molto importante”.

È toccato al direttore Diego Andreatta ripercorrere alcuni eventi del 2017, come la festa in val di Fassa, richiamata alla memoria grazie al filmato approntato da Antonella Zeni, prima di procedere alla sobria premiazione dell’ing. Giancarlo Crepaldi, amministratore delegato uscente, che ha messo a disposizione la sua competenza per quattro anni. “Tra le moltissime testate diocesane, noi siamo tra i pochi a poter contare su una rete di diffusori volontari”, ha detto Crepaldi incoraggiando i fiduciari a continuare nel loro compito e invitando a “fare squadra”.

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