“Vila Esperança”, sogno lungo 25 anni

Venticinque anni fa a Goias, Stato del Brasile centrale, tre persone, costruivano un sogno partendo da zero: “Vila Esperança”, un centro che aiuta i bambini a crescere. Se n’è parlato sabato scorso a Caldonazzo, dove, cinque mesi fa, è nata l’associazione culturale “Solidarietà per Vila Esperança – Brasile”.

L’associazione, che ha ufficialmente aperto i battenti la scorsa settimana, ha sede a Caldonazzo, in via Roma 30. Il paese dell’Alta Valsugana ha una lunga tradizione d’associazionismo e, ad oggi, come ha ricordato il sindaco Giorgio Schmidt, vanta la presenza di 55 associazioni. Ma c’è di più: infatti, tra le tre persone che, seguendo un sogno, hanno costruito Vila Esperança c’era anche Lucia Agostini, di origini caldonazzesi.

Assieme ad un manager stanco del suo lavoro ed appassionato di danzaterapia, che praticava con persone segnate da grandi sofferenze, e a un brasiliano, Lucia ha fondato il centro. Il progetto è ambizioso: affrontare una realtà culturale, sociale ed ambientale – quella brasiliana – che discrimina le diversità, facendo in modo che la “Vila” diventi uno spazio d’incontro tra bambini e persone con i retroscena culturali più disparati.

Ad aiutare in quest’opera Lucia Agostini sono stati gli insegnamenti dei suoi genitori, Livio Agostini e Rita Marchesoni, educatori originari di Caldonazzo. In particolare, Livio Agostini, noto esponente dell’Associazione Maestri Cattolici Italiani, è stato un precursore di un nuovo modo di fare scuola. “Per lui l’approccio pedagogico e l’educazione passavano attraverso gli aspetti creativi: l’arte, la musica ed il teatro. Insomma, tutto quello che consentiva ai bambini di esprimere le loro potenzialità”, ha spiegato Patrizia Marchesoni, presidente della neonata associazione. Un approccio che forse oggi pare scontato, ma che all’epoca non lo era, e che, ancora adesso, in Brasile non lo è affatto.

Il logo dell’associazione trentina è una tenda di circo, un’espressione ampia di creatività che descrive il particolare approccio pedagogico adottato nel centro.

Vila Esperança accoglie attualmente circa 250 bambini all’anno. L’obiettivo, però, è spingersi più in là, per raggiungere le periferie. “Vogliamo rimettere in funzione il nostro camion per riportarlo sulle strade e mandarlo nei posti più lontani, quelli dove ci sono bambini che a scuola non vengono mandati, perché la strada sarebbe lunga”, ha spiegato Cinzia, che lavora con l’associazione “gemella” di “Solidarietà per Vila Esperança – Brasile”, con sede a Verona.

“È da due anni che sono venuta a contatto con questa realtà”, ha aggiunto Patrizia Marchesoni. “Si tratta di un progetto di altissimo livello, che è conosciuto in tutto il Brasile e che ha ricevuto molti premi, ma che ha poche risorse”. L’associazione vuole quindi partire con delle iniziative, da organizzare principalmente a Caldonazzo, ma senza escludere il resto del territorio trentino, per finanziare il progetto del centro brasiliano.

Per il momento è in programma un concerto di musica jazz a Mezzocorona per il 10 marzo e si stanno progettando delle iniziative da proporre in estate a Caldonazzo.

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