Adotta uno studente richiedente asilo

Si chiama “Adotta uno studente” ed è la nuova campagna che l’Ateneo lancia per dare ai richiedenti asilo politico presenti in Trentino la possibilità di iniziare o proseguire gli studi a condizioni agevolate. Il progetto sperimentale, che si sviluppa nell’ambito di un protocollo d’intesa tra l’Università e la Provincia autonoma di Trento, mira a raccogliere donazioni, anche di piccolo importo, dalla comunità universitaria e dalla cittadinanza. L'iniziativa, nata su sollecitazione degli stessi studenti e dei docenti dell’Ateneo, è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa con il rettore Paolo Collini e la prorettrice alle politiche di equità e diversità, Barbara Poggio.

Destinatari delle donazioni saranno cinque studenti o studentesse, selezionati dal Cinformi e già inseriti nel progetto di accoglienza trentino. Al momento gli studenti inseriti nel progetto sono sette (due introdotti nell’anno accademico 2016/2017 e cinque nel 2017/2018) a cui si aggiungeranno altri cinque per il prossimo anno accademico 2018/19.

L’Ufficio Equità e Diversità dell’Ateneo utilizzerà i fondi raccolti per l’acquisto di beni da destinare agli studenti e alle studentesse (chiavette USB, libri, tessere per le fotocopie…), oppure da concedere loro a titolo di comodato gratuito (ad esempio dei PC), ovvero ai fini della erogazione di borse di studio o la stipulazione (in forma intera o compartecipata) di un contratto di locazione presso privati, nel caso in cui risulti impossibile l’accesso ai servizi offerti dall’Opera Universitaria. “Partendo da una situazione di svantaggio dal punto di vista scolastico, culturale e sociale viene richiesto a queste persone un sacrificio maggiore rispetto agli altri studenti”, spiega la prorettrice Barbara Poggio. “Questa situazione rende difficile immaginare per loro un’attività lavorativa continuativa, idonea ad ottenere l’autosufficienza con gli impegni di studio che comportano la frequenza dei corsi e la preparazione degli esami universitari. Alcuni studenti hanno, infatti, provato a svolgere attività lavorativa al di fuori dell’Università ma ciò ha compromesso, in alcuni casi in maniera irreparabile, gli studi. Abbiamo invece riscontrato che laddove sussiste una minima tranquillità economica, e di conseguenza personale, anche il rendimento nello studio è superiore”.

Per donare, tutte le informazioni sul portale di Ateneo: http://www.unitn.it/studenti-rifugiati.

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