Doppia liberazione

A Vicenza il 25 aprile è il “Bomba Day”. In azione il 2° Reggimento Genio guastatori di Trento nel più complesso intervento effettuato in contesto civile. Saranno evacuate 2.700 persone

La vecchia signora se n'è stata buona buona per settant'anni. Non si scompose dopo il lungo volo che la portò, la notte del 19 novembre 1944, ad atterrare al centro dell'aeroporto Dal Molin a Vicenza. E figurarsi se potevano farle effetto le prime, premurose carezze che hanno cercato di restituirle la freschezza della giovinezza, cancellando la patina del tempo. Ma la vecchia signora ha il cuore cattivo. E il 25 aprile, Festa della liberazione, quando si cercherà di neutralizzarla definitivamente, potrebbe reagire in modo imprevedibile.

La vecchia signora pesa 1.400 libbre, ha un guscio di duro metallo e all’interno almeno 1.800 chili di esplosivo. La vecchia signora – l’hanno battezzata così, “Old Lady”, gli specialisti del team EOD (la sigla significa: Explosive Ordnance Disposal) del 2° Reggimento Genio Guastatori di stanza a Trento alla caserma “Battisti” – è una bomba sganciata sull’ex aeroporto Dal Molin di Vicenza dagli angloamericani nel corso della Seconda guerra mondiale. Se dovesse scoppiare, provocherebbero un’esplosione dieci volte più grande di quella che ha causato la strage di Capaci. Sarebbe come trovarsi vicino all’epicentro di un terremoto di una violenza tale da lesionare gravemente o, addirittura, far collassare gli edifici, con importanti ripercussioni fino a una distanza di 2,5 chilometri. L’area interessata, in parte densamente popolata, è nei Comuni di Vicenza, Costabissara e Caldogno. Il 25 aprile alle 8.30 l’intera zona sarà evacuata, 27 mila persone dovranno spostarsi (presso parenti o nei centri di accoglienza appositamente allestiti dalla Protezione Civile), compreso il personale della base militare americana della base “Del Din”, posta a ridosso della zona dove è stata rinvenuta la bomba, e i loro familiari.

Le operazioni di disinnesco, coordinate dal Comando Forze di Difesa Interregionale Nord (Comfodin) di Padova, comporteranno particolari cautele da parte degli artificieri del Genio guastatori. Tutta la zona dell’ex aeroporto fu ripetutamente bombardata nel corso della Seconda guerra mondiale. “Prima di questa bomba, i nostri specialisti hanno messo in sicurezza e già in gran parte disinnescato oltre 130 ordigni da 500 e 100 libbre di peso, e altri più piccoli”, spiega il capitano Salvatore Toscano del 2° Reggimento Genio guastatori, riconoscendo che si tratta del più complesso intervento di tal genere realizzato in un contesto civile, tanto da rappresentare un caso studio che suscita anche l’interesse della Nato. L’area dove sorgerà il futuro Parco della pace, frutto di una lunga mobilitazione della comunità vicentina, è infatti oggetto da tempo di un intervento di bonifica da parte di una ditta civile, perché oltre alle bombe da aereo devono essere neutralizzati ordigni di fabbricazione italiana collocati a protezione dell’aeroporto, di importanza strategica per le truppe naziste in ritirata. Ma quando il gioco si fa duro, devono intervenire gli specialisti dell’Esercito. Approntata in queste ultime settimane una protezione intorno alla bomba, alternandosi a turni di 20 operatori, ospitati dai “colleghi” americani della “Del Din”, gli esperti del Genio il 25 aprile all’alba daranno il via alla delicata operazione di disinnesco, nella quale metteranno a frutto l’esperienza accumulata in anni di missioni all’estero nei più diversi teatri operativi, dall’Iraq all’Afghanistan. Confermando ancora una volta la versatilità del Genio guastatori dell’Esercito ad operare sia all’estero, in situazioni di conflitto o in occasione di calamità naturali, sia in Italia a servizio della popolazione civile.

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