Riflettori puntati sul futuro dell’edilizia sociale e sulle politiche per la casa nella tre giorni di dibattito presso il campus di Bolzano a conclusione del progetto di ricerca RESHAPE della Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano, coordinato dai docenti Dmitri Boreiko e Teresio Poggio. A confronto una quarantina di esperti in materia provenienti da 14 diversi paesi europei. Un settore che – a differenza di quanto avviene in molti altri paesi – rappresenta solo il 4% dello stock abitativo primario. Ieri nella giornata di chiusura i due docenti hanno presentato una loro recente rassegna delle politiche per la casa attive nel nostro paese e degli effetti della crisi sulle famiglie e sul sistema delle politiche di settore. Dalla loro ricerca emerge che il peso dell’affitto – già alto per effetto della liberalizzazione degli anni Novanta – è cresciuto in modo impressionante tra le famiglie a basso reddito e gli sfratti per morosità sono raddoppiati dal 2005 ad oggi: sono attestati intorno ai 70mila per anno, secondo dati del Ministero dell’Interno. 

L’evento scientifico si è interrogato anche sui modelli di intervento delle organizzazioni no-profit oggi attivi, almeno un centinaio,  nel settore dell’alloggio sociale Anche in questo caso concentrate prevalentemente nel nord-Italia. Ai nostri microfoni Teresio Poggio (Ascolta audio qui sotto) 

A fronte dell’aggravarsi dei bisogni abitativi non è chiaro quale dei due segmenti dell’affitto sociale a regia pubblica debba farsi carico delle famiglie a basso reddito. L’ERP è stata lasciata senza un finanziamento adeguato e costante e fa perfino fatica a gestire la manutenzione del parco alloggi esistente. Il sistema integrato dei fondi immobiliari, previsto dal nuovo piano casa, è invece maggiormente orientato a soddisfare i bisogni delle famiglie a reddito medio, più che quelli delle famiglie a basso reddito.