La solidarietà dei rifugiati ai terremotati

Nei giorni scorsi una delegazione del Cnca (Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza) del Trentino Alto Adige si è recata a Fiastra, piccolo comune della provincia di Macerata, nel cuore montuoso delle Marche, per portare la propria solidarietà a quella comunità duramente colpita dal terremoto dello scorso anno. Fiastra ha 600 abitanti, una buona parte dei quali ha dovuto lasciare le proprie case, gravemente lesionate o distrutte dal terremoto. Un comune con tante piccole frazioni, già spopolate e alle quali il terremoto rischia di dare un colpo mortale. Grande è la paura di non riuscire a riportare in vita questi antichi villaggi.

La delegazione del Cnca ha incontrato il sindaco, Claudio Castelletti, e gli assessori Vanis Rossetti e Sauro Scaficchia. Con loro ha potuto visitare il centro e i villaggi più colpiti, soprattutto dalla terribile scossa del 26 ottobre. I trentini hanno portato al sindaco un contributo frutto della sottoscrizione aperta all’indomani del terremoto. Servirà, insieme a tante altre offerte, piccole e grandi, arrivate da tutta Italia, a costruire un struttura polifunzionale per ospitare le attività comunitarie, scuola compresa. La struttura sarà ultimata entro l’autunno. Ma la solidarietà trentina continuerà anche in futuro. Il Cnca ha invitato il sindaco Castelletti a Trento in occasione della Settimana dell’accoglienza in programma dal 7 al 15 ottobre.

La delegazione del Cnca era composta da Vincenzo Passerini, Sandra Venturelli, Lisa Dal Mas, Massimo Komatz, Nicola Serra e Drissa Dembelé. Quest’ultimo è un rifugiato del Mali ospite del centro Astalli trentino. Anche i rifugiati hanno partecipato alla sottoscrizione, raccogliendo tra di loro più di trecento euro. “Abbiamo deciso che potevamo raccogliere un po’ di offerte per aiutarli a costruire qualcosa che era andato distrutto – osserva Dembelè -. Quando abbiamo visitato Fiastra con il sindaco è stato molto triste, il paese era tutto vuoto, i bambini erano per strada e sappiamo che non hanno né una scuola né una piazza dove poter giocare. Mi ha colpito la felicità del sindaco nell’incontrarci e la forza con cui si impegna nei lavori per ricostruire il paese. In futuro mi piacerebbe tornare a Fiastra e vederla com’era prima del terremoto”. La speranza di Drissa è quella di tutti noi.

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