“Maso chiuso”, maschi contro femmine

Bolzano – La legge provinciale del 1978 (modificata nel 1993) sul “maso chiuso” è illegittima nella parte in cui prevede che, tra i chiamati alla successione nello stesso grado, ai maschi spetti la preferenza nei confronti delle femmine. Lo ha sentenziato la Corte Costituzionale. In realtà la Corte è stata preceduta dal legislatore. L’ordinamento del “maso chiuso” è stato infatti già modificato con la legge provinciale n. 17 del 28 novembre 2001, che ha cancellato proprio la preferenza per la successione maschile. Perché dunque questo intervento apparentemente fuori tempo della Consulta? Il tribunale di Bolzano ha sollevato la questione di legittimità costituzionale in relazione a una controversia tra due fratelli, un maschio e una femmina, il cui padre, proprietario di un maso chiuso a Novacella, era morto nell’agosto del 2001, prima dell’entrata in vigore della nuova legge che, quindi, non poteva essere applicata, secondo i giudici bolzanini.

Interessante notare che la Corte, negli anni Cinquanta, aveva ritenuto legittima la normativa. Quell’orientamento però, si legge nella sentenza attuale, “non può essere oggi condiviso alla luce del principio di parità tra uomo e donna, il quale assume primazia indefettibile nella valutazione degli interessi di rango costituzionale sottesi all’esame della presente questione”.

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