Risparmi, PIR tra vantaggi e rischi

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In sigla si chiamano Pir. Tradotto Piani individuali di risparmio. E’ il prodotto finanziario dell’estate introdotto dal Governo con la legge di Stabilità 2017 per sostenere le piccole e medie imprese italiane e che prevede agevolazioni fiscali per gli investitori. Garantiscono infatti la totale detassazione delle plusvalenze qualora si mantenga l’investimento – minimo di 500 euro massima di 30 mila euro all’anno – per almeno 5 anni.

I Pir possono includere azioni, obbligazioni e fondi comuni: unica condizione, il 70% dell’investimento deve essere fatto in strumenti finanziari emessi da aziende italiane.

Fin qui nulla da eccepire. Ma quali sono i lati oscuri? “Il rischio è tutto a carico dei consumatori perché non c’è nessuna garanzia di vedersi restituiti i propri soldi investiti” avverte il Centro di ricerca e tutela dei consumatori di Trento – si tratta di strumenti finanziari emessi da imprese italiane a piccola e media capitalizzazione, in genere molto volatili e poco liquidi”.  I consigli del consulente per il Centro consumatori, l’avvocato  Carlo Biasior (Ascolta audio qui sotto) 

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