Il Vescovo invitato

Mons. Tisi avrebbe dovuto rifiutare l'invito a parlare venerdì pomeriggio in Consiglio provinciale? Non siamo d'accordo con chi la pensa così. Quel rifiuto al presidente Dorigatti e al vice Viola non sarebbe stato “un gesto profetico”, ma probabilmente solo una scortesia. E in un rapporto di collaborazione – certo, nella distinzione dei ruoli che l'Arcivescovo peraltro afferma ogni giorno – le scortesie non servono a nessuno, tanto meno ai destinatari di quest'impegno comune, noi cittadini.

Che non sarà una visita istituzionale, di facciata, lo assicura chi ha imparato a conoscere – anche con la mitria in testa – mons. Lauro. Con la sua schiettezza non perderà l'occasione di un'aula storicamente simbolo di bene comune, per indicare bisogni e urgenze, per esprimere preoccupazioni non solo sue. E per dare speranza ai più deboli, che non fa male, anzi.

Appunto perché sa di non rappresentare un'antica religione civile, Tisi parlerà ai cuori, “sì, sì, no, no”, come vuole il Vangelo. Ogni legislatore – ma anche ogni cittadino, che potrà ascoltarlo su radio Trentino inBlu – sarà poi libero di far finta di niente o prenderlo sul serio, criticarlo o strumentalizzarlo. A dimostrazione che sullo scranno non ci sarà l'uomo di potere, ma il pastore senza lobby. Con l'unico interesse della vita faticosa e del futuro incerto di tanti conterranei.

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