Nel ricordo di Adan caduto dalla carrozzina

Ha lasciato tanta amarezza la morte del disabile tredicenne Adan, caduta dalla carrozzina, mentre con la famiglia curda arrivata dalla Svezia cercava una sistemazione a Bolzano. A monte delle giornate passate prima sotto un ponte, poi nella chiesa evangelica e quindi in un albergo pagato dai volontari si riconosce – come aveva denunciato anticipatamente la Caritas altoatesina – la rigidità della direttiva altoatesina definita “circolare Critelli” che non considera chi arriva da altri Stati o da regioni, in un canale non previsto dal Ministero italiano.

Ma questa vicenda ha da insegnare a tutti che davanti a soggetti vulnerabili come i bambini – e ancora più vulnerabili se ammalati cronici – non dovrebbero esserci circolari che pongono ostacoli o norme burocratiche che impediscono quello che anche solo il riconoscimento della “comune umanità” dovrebbe assicurare. Ricordiamocelo, perchè altre famiglie non debbano piangere come i due genitori e i tre fratellini di Adan, fuggiti dalla guerra del Kurdistan iracheno.

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