Ripetitori, il fuoco spegne le voci

La motivazione con la quale anarchici hanno rivendicato l'attentato ai ripetitori radiotelevisivi posizionati sul monte Finonchio (“Ora vi censuriamo noi”, hanno scritto più o meno) lascia amareggiati, quasi come lo stesso ricorso alla violenza incendiaria.

Mandare in fiamme infrastrutture che garantiscono informazioni a migliaia di cittadini è un gesto incivile. Oltre che dannoso per gli utenti e i cittadini (ai quali anche gli anarchici vorrebbero rivolgersi) si presenta anche palesemente contrario alla libertà di stampa e all'accesso democratico alle fonti dell'informazione.

La nostra radio non utilizza questi ripetitori, ma siamo solidali con le emittenti pubbliche e private colpite pesantemente dal sabotaggio incendiario.

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