Jean-François Chabas con le illustrazioni di David Sala (traduzione di Cristina Scalabrini), Lo scrigno incantato – Gallucci, 2016 – p. 25 – euro 15,00 – Età di lettura da 5 anni

Un pescatore trova un giorno nella sua rete un bellissimo scrigno. Cerca di aprirlo, ma non ci riesce in nessun modo. I suoi tentativi vengono notati dagli abitanti del villaggio e, sfortunatamente, anche dal capo delle guardie dell'imperatore che lo obbliga a darglielo per portarlo in dono a corte. Nè il capo delle guardie né l'imperatore riescono ad aprirlo, così quest'ultimo, uomo avido, autoritario e cattivo, fa chiamare diverse persone per forzare lo scrigno, che, essendo così bello deve per forza contenere un preziosissimo tesoro. Inizia così una parata di servitori dell'impero: il fabbro, il forzuto, la strega, l'alchimista … che sfilano nella stanza dell'imperatore tentando, tutti invano, di aprire il forziere. Finché uno sguattero dalla cucina suggerisce l'idea giusta: catturare una lince, perché si sa che le linci sono capaci di guardare attraverso le cose, quindi anche nello scrigno chiuso. Detto fatto, la lince viene catturata dai cacciatori e…

“Lo scrigno incantato” (Gallucci) è, prima di tutto un bel libro illustrato dal grande formato e dalla copertina preziosa. Splendide le illustrazioni di David Sala che sembrano ispirarsi alle opere del famoso pittore Klimt: tavole a tutta pagina ricche tanto nel tratto quanto nel colore.

Ben riuscita anche la storia di Jean-François Chabas: un testo denso, ricercato e poetico che però sa condurre semplicemente e sottilmente alla conclusione. Qui si possono trovare l’illusione di ciò che è prezioso, la scoperta che i tesori più belli spesso non sono quelli che si crede, la consapevolezza che a volte fa più piacere l’idea di un regalo, che il regalo stesso e la realtà che si vuole sempre qualcosa di più e non si apprezza mai abbastanza ciò che già si ha.