Cavoletto di Bruxelles

CAVOLETTO DI BRUXELLES. Il cavolo di Bruxelles è poco coltivato negli orti familiari, ma può dare grandi soddisfazioni, sia per la facilità di coltivazione, sia perché fornisce verdura a volontà nel periodo più freddo dell’anno quando nell’orto questa scarseggia.

Le parti che si consumano di questa crucifera (famiglia del cavolo cappuccio, verza e cavolfiore) sono le gemme ingrossate che si formano alla base delle numerose foglie che la pianta produce lungo l’alto fusto e che sono dette cavolini o cavoletti. Ogni cavoletto è fatto di poche foglie molto unite a formare una piccola palla durissima. La raccolta si protrae a seconda delle varietà (precoci e/o tardive) da novembre fino a tutto marzo. Si semina a giugno per aver piantine pronte al trapianto dopo la metà di luglio.

Usando piantine con pane di terra in genere non si ha bisogno di eseguire sostituzioni per mancato attecchimento.

In cucina i cavoletti sono prodotti per intenditori e buongustai e il periodo di maggiore richiesta coincide con le feste di fine anno. Sono migliori i cavoletti raccolti in piena stagione invernale e dopo una leggera gelata che rende i tessuti molto teneri e saporiti. Sono ottimi per piatti a base di cotechini, zamponi e carni affumicate. L’orticola si conserva bene in congelatore dopo una leggera scottatura.

ASPIDISTRA. “A Natale mi è stata donata una pianta di aspidistra in vaso capiente e molto rigogliosa. In salotto fa bella figura e da una nota di verde veramente splendida. Di quali cure ha bisogno?”. (Elena di Mori)

L’Aspidistra è la classica pianta in vaso che si regala ha chi ha poco tempo e che si è sicuri che duri a lungo, addirittura per anni. La specie è sempreverde e forma una chioma fatta di foglie lunghe e lanceolate portate su steli più o meno lunghi, colore verde scuro, lucide e coriacee. Vegeta bene a temperature che vanno dai 5 ai 20°C, soffre i raggi diretti del sole. Resiste bene alla siccità e ama la penombra. Va bagnata solo a terriccio completamente secco. Come fertilizzante usare concimi complessi ad alto tenore di azoto. Ha bisogno di rinvaso solo quando le radici hanno occupato l’intero contenitore. Usare terriccio universale misto a sabbia e un pizzico di perlite. Le foglie ingiallite vanno rimosse tagliandole poco sopra la superficie del terriccio.

CADUTA DELLE FOGLIE. Sono molti che possiedono in casa ben in vista nel salotto o sul giroscale una pianta di ficus (beniamina, lyirata, elastica). La pianta è bella, richiede poche attenzioni e riempire di verde angoli luminosi. Ma il problema che di più assilla, soprattutto nella stagione fredda è la caduta delle foglie. La causa più comune è il ristagno di umidità nel substrato di coltivazione problema facilmente risolvibile migliorando il drenaggio e quindi lo sgrondo dal foro di fondo del contenitore la  riduzione o sospensione degli apporti idrici. Se le foglie, prima di cadere ingialliscono e presentano le unte secche probabilmente la causa da ascritta all’aria troppo secca (facile in appartamenti riscaldati). Il rimedio va ricercato nello spruzzare ogni giorno la vegetazione con acqua. Va comunque ricordato che la caduta parziale e misurata delle foglie fa parte della fisiologia naturale della pianta.

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