Officinale a tutto tondo

OFFICINALE A TUTTO TONDO. La malva è una pianta spontanea naturale tra le più conosciute nella farmacopea delle officinali.

Il nome deriva dal latino e significa “ammorbidire”.  Le grandi civiltà greca e romana usavano questa officinale come verdura da tavola, ma di più per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie. Basti pensare che Carlo Magno impose alla sua servitù di riservare un ampio spazio del suo orto privato alla coltivazione di questa malvacea che utilizzava sotto forma di decotti e tisane destinati a curare l’intera famiglia imperiale.  Perfino Santa Idegarda, una grande esperta e conoscitrice delle proprietà  curative delle erbe spontanee la consigliava per la cura dei mal di testa, dei disturbi digestivi e renali. La medicina ufficiale del 1500 arrivò a chiamare questa erbacea  col termine di “erba santa”.  In fitoterapia si usano tutte le parti: foglie, fiori e radici. Si può conservare facendola essiccare in luogo ombroso e ventilato.  Fiori e foglie vanno posti poi in vasi chiusi e collocati al buio. Le radici in sacchetti di carta.  

RADICI BENEFICHE.  In autunno nelle aiuole dell’orto rimangono  poche verdure in grado di sfidare l’inverno. Tra tutte spiccano verze e porri. Ma anche due radici poco conosciute, ma molto apprezzate dai buongustai e soprattutto benefiche per l’organismo umano. Stiamo parlando del Sedano rapa, dello  scorzanera e scorzabianca.

Il sedano rapa, detto anche sedano di Verona o Friulano, produce grosse radici eduli il cui raccolto inizia già a metà agosto e si può protrarre fino alle prime gelate. In inverno può rimanere in terra purché venga opportunamente pacciamato o levato dall’aiuola e affossato in uno strato di sabbia al riparo di una semplice tettoia. Si consuma crudo o cotto in insalate o minestre. Ha sapore gustoso, ma penetrante e amarognolo.  Modestissimo è Il suo apporto calorico è modestissimo. Quindi adatto per tutte le diete.

Lo scorzanera o bianca è una radice lunga e cilindrica, tenera e  ricca di sali minerali e vitamine. La scorzanera esternamente è di colore scuro, ma all’interno ha polpa  bianchissima. Quella bianca è giallastra in superficie e bianca all’interno. Entrambe si consumano bollite in minestre o stufati, al forno o fritte.  Gli chef le ritengono insuperabili se grattugiate e condite con olio e limone.

AGAPANTO SENZA FIORI. Possiedo una bella pianta di agapanto acquistata cinque anni fa. I primi tre anni ha fiorito bene e a lungo. Poi più nulla. Solo foglie.  C’è una causa e soprattutto un rimedio?”(Carla Maria di Rovereto).

 L’agapanto per crescere bene in vaso ha bisogno di molta terra e quindi contenitore grande o almeno terriccio sostituito almeno ogni due anni. Se il fogliame occupa più della metà del vaso quest’ultimo va  sostituito con uno più grande. Per fiorire poi questo fiore, sia esso in vaso che in piena terra ama posizioni molto luminose, anche se può soffrire i raggi diretti del sole.  Richiede un substrato fertile e profondo e va fertilizzato ogni due settimane.  Usare nutrienti specifici, meglio se sciolti nel’acqua di innaffio. Teme i ristagni, ma vuole il terriccio sempre umido E’ già tempo di parlare di vischio, pianta benaugurate delle feste di fine anno. Un lettore ci chiede cosa serve perché il vischio cresca bene.

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