Ortensie ordinate

ORTENSIE ORDINATE. Per quanti non vi hanno ancora provveduto è tempo di potare le ortensie. Adesso il pericolo di gelate è passato e nel giro di poco tempo le gemme si risveglieranno dando origine a nuovi germogli. La potatura delle ortensie è assai facile. Il taglio dei rami sbagliati è però spesso alla base della mancata o scarsa fioritura. L’ortensia fiorisce sui rami di un anno, cioè su quelli formatisi l’anno precedente, lunghi e lisci. Questi vanno preservati. Si riconoscono bene anche perché terminano con una gemma a punta. Il taglio deve interessare tutti i rami che hanno fiorito accorciandoli a poche gemme e generalmente alla stessa altezza in modo da avere un cespuglio ordinato e omogeneo. Vanno eliminati poi tutti i rami secchi, esili e malandati oltre a quelli vecchi riconoscibili per la consistenza legnosa e la corteccia rugosa color grigiastro. Tutti i tagli si fanno obliquamente, cioè sopra una gemma e in senso contrario ad essa. Ne viene facilitato lo sgrondo dell’acqua.

VIOLA TRICOLOR. E’ la classica viola del pensiero che comprende molti ibridi resistenti al freddo e fioriscono in questo periodo. Con il caldo infatti la piantina cessa di fiorire. E’ specie erbacea minuta e ramificata, con fusticini esili e foglioline piccole e verde scuro, a margini seghettati. Non supera i 20 cm. di altezza. Produce fiori di grandi dimensioni con petali di colori diversi dal giallo al porpora. dall’azzurro al crema fino a tinte variegate che creano nelle aiuole uno splendido e vistoso effetto cromatico. La violetta che cresce spontanea nei boschi molto profumata è la viola mammola. Ha i fiori di un colore viola scuro e di grande effetto decorativo in quanto crea piccoli cespuglio tappezzanti.

SEMENZAI E TRAPIANTI. Un seme per germinare ha bisogno di almeno settimane, oltre ad acqua, aria e temperatura costante di almeno 13°C o più. Quando il seme comincia a germogliare compaiono un paio di foglie dette cotiledonari perché prodotte dai cotiledoni dei semi. Queste sono destinate a seccare appena compare la piantina, detta “plantula”. Avvenuta la germinazione si scopre il semenzaio e si comincia il diradamento senza il quale le piantine competono tra loro per luce e nutrienti, diventando inoltre più sensibili alle malattie da fungo. Le piantine eliminate in questa fase si possono anche ripiantare sotto copertura o in vasetti in attesa dei trapianti di primavera nelle aiuole dell’orto. Il trapianto definitivo in piena aria va fatto quando il terreno è caldo e le temperature esterne si sono stabilizzate. Orientativamente da noi e al piano verso la fine di marzo. A quote più altre dopo metà aprile. Non affrettare mai semine e trapianti. Meglio infatti ritardare queste operazioni che anticiparle. Salvo che non si disponga di una serra fissa o di un minitunnel.

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