Poltiglia bordolese fai da te

POLTIGLIA BORDOLESE FAI DA TE. Un lettore chiede come fare a preparare la poltiglia bordolese in casa.

In passato questo antiparassitario veniva fatto direttamente in casa, o meglio nelle campagne, nelle vasche di cemento o altro materiale, facendo sciogliere nell’acqua il solfato di rame in scaglie posto dentro sacchetti di yuta e calce viva che veniva aggiunta al rame disciolto al momento dell’utilizzo. Erano per lo più i tempi in cui si usava la pompa a spalla o la raggiera, precursori di pompe e nebulizzatori a motore o batteria e atomizzatori.

A seguito delle vigenti normative e regolamenti sul corretto uso degli agro farmaci il solfato di rame è stato ritirato dal commercio e quindi non reperibile (come prodotto fitosanitario). La poltiglia “casalinga” quindi è vietata dalla legge e regolamenti riguardanti gli agrofarmaci. Comunque questo antiparassitario si può trovare presso i rivenditori di prodotti per l’agricoltura nella forma “pronta all’uso”. Si tratta di un formulato, in polvere o liquido, di grande efficacia, non aggressivo sulla vegetazione, sicuramente neutra, autorizzato anche per l’agricoltura biologica. Seguire comunque sempre le istruzioni (e le dosi) riportate sull’etichetta che accompagna i diversi prodotti.

POTARE LA LAVANDA. La lavanda è pianta privilegiata di orti e giardini. La troviamo spesso isolata o a formare ampie e dense bordure. Oltre ad essere una pianta aromatica di grande effetto estetico, si presta ad un ricercato utilizzo in erboristeria e casalingo. Negli appartamenti emana una piacevole fragranza che elimina i cattivi odori e allontana insetti e tarme. Per la salute umana ha riconosciute proprietà rilassanti e antisettiche. Questa pianta non ha bisogno di molte cure, è assai rustica, vuole essere piantata in pieno sole e terreno anche magro, ma moderatamente umido. La pianta potata regolarmente due volte all’anno. La prima a metà marzo con tagli radicali che stimolano lo sviluppo di nuovi getti e aiutano a rinvigorire l’arbusto. La seconda a fine fioritura (estate) quando vanno eliminati gli steli sfioriti asportando 3-5 centimetri della vegetazione dell’anno. Questo taglio aiuta a mantenere compatta la vegetazione. Ricordate che le piante non potate o potate in modo non corretto con gli anni si svuotano e il tronco diventa nodoso e vuoto. La lavanda infatti non produce nuovi rami dalle porzioni vecchie.

ZUCCHE DA CHEF. Le zucche, sia quelle destinate al consumo umano, sia quelle ornamentali, negli ultimi anni hanno sono molto ricercate ed danno vita ad un buon mercato.

Le zucche marine, tonde o a bottiglia, dal colore arancio carico a maturazione, trovano sempre maggiore apprezzamento presso gli chef per la preparazione di minestre, gnocchi, ravioli, carni lesse e altre sfiziosità culinarie.

Trattandosi di ortaggi ricchi di acqua (fino al 95%) e quindi facilmente soggetti a attacchi di funghi, marciumi per primi, vanno raccolte solo quando sono completamente mature. Un segnale di maturazione avvenuta, pressoché sicuro, è quello che ci insegnano i vecchi ortolani: le zucche staccate dalla pianta quando l’ultimo riccio è secco e l’unghia trova una resistenza ad affondare nella polpa. Una volta raccolte le zucche si devono porre in luogo ventilato e asciutto per favorire l’asciugamento. La conservazione poi va fatta in locale ventilato e asciutto.

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