Sansevieria

SANSEVIERIA. “Possiedo una pianta di sansevieria di grandi dimensioni ben sviluppa e con molti germogli alla base. Quando posso svasarla per farne nuove piante?” La domanda viene da Maria Luisa di Rovereto.

L’operazione può essere fatta anche adesso e fino a fine ottobre. Le nuove piante si ricavano dalla divisione del cespo. Basta svasare la pianta e asportare, usando un coltello ben affilato, i germogli basali insieme ad alcune radici. Questi vanno collocati in vasi riempiti di terriccio tipico per piante grasse (torba mista a sabbia di fiume).  Curare bene il drenaggio. Mantenere il substrato sempre umido, ma mai fradicio. Nell’arco di una ventina di giorni le piante si saranno affrancate  e avranno un discreto apparato radicale. Nella prossima estate si potranno mettere in vasi definitivi.

ORTAGGI ALLA FINE. Dopo aver dedicato loro cure e attenzioni durante l’intera stagione le piantine dell’orto vi avranno regalato frutti per la tavola a volontà: pomodori, melanzane, fagiolini, cetrioli, insalate e lattughe, prezzemolo, basilico e molte altre. Ora però con le minori ore di luce giornaliere e l’abbassarsi delle temperature anche gli ortaggi stanno entrando nella fase finale del ciclo produttivo. le foglie iniziano la fase di appassimento e ingiallimento e le piante finiscono col seccare. Ecco allora che è arrivato il momento di pulire le aiuole eliminando le piante esaurite e iniziando  la preparazione del terreno per nuovi trapianti o per l’allestimento di minitunnel o serrette. I tutori delle piante vanno slegati e, se in buone condizioni, posti in luogo riparato per essere riutilizzati a primavera. Le piante di pomodoro, cetriolo, cavoli e fagioli vanno sradicate e accatastate fuori dalle aiuole. Stessa misura anche per le erbe infestanti. Una buona pulizia col rastrello lascerà l’aiuola perfettamente in ordine.

AILANTO. L’ailanto  (Ailanthus altisima) è una pianta arborea a rapidissima crescita, molto aggressivo con radici  espanse e vigorose. Introdotto a fine 1700 dalla Cina nell’orto botanico di Padova si è ampiamente diffuso in tutta Europa grazie all’ abbondante produzione di semi e grande capacità di ricaccio soprattutto in ambienti ruderali e su terreni poco fertili, ma anche in zone urbane a ridosso di muri, edifici e argini  stradali. E’ diventato pianta ornamentale per viali, ma oggi viene largamente combattuto proprio perché diventata pianta invadente e infestante. Come per piante simili (fitolacca, robinia) il semplice taglio spesso è inutile Per essere efficace l’estirpazione deve essere molto precoce ovvero allo stadio giovanile. Le superfici interessate alla loro presenza devono essere ripulite di tutti i residui anche radicali perché il ricaccio avviene facilmente anche da questi.

La pianta fa parte della “lista nera” , un elenco di piante erbacee e arboree stilato dall’ Unione  europea che ne vieta la commercializzazione e che vanno monitorate, contenute ed eradicate.

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