Tutte le aromatiche

TUTTE LE AROMATICHE. Le nostre nonne coltivavano nell’orto un angolo con tante erbe medicinali che usavano all’occorrenza. Il settore oggi è diventato una vera e propria industria e queste piante sono destinate al commercio sotto forma di unguenti, creme, lozioni profumate e molti altri prodotti che curano tanti malanni. Le erbe medicinali o aromatiche coltivate e coltivabili nei nostri orti sono molte. Eccovi le più comuni: Aneto (aromatizza minestre, carni, inalate), acetosa (rusticissima e perenne), anice verde (si usano i semi per preparare prodotti da forno, pane e dolci), borraggine (si usano le foglie preparate come gli spinaci), camomilla (ottima per infusi, calmanti), cerfoglio (aromatica biennale per insalate, salse e frittate), erba cipollina (perenne e cespitosa, ricaccia velocemente), lavanda (perenne, fiorifera e profumata), maggiorana (foglie profumatissime, cresce ben anche in vaso), melissa (cespugliosa, mellifera e medicinale), menta piperita (stolonifera, rustica aromatizza verdure, funghi, salse), origano (spontaneo e coltivabile), rosmarino (ornamentale e aromatico), ruta (usato per aromatizzare la grappa), salvia (è tra le più comuni e usate piante officinali) timo (foglie minute, persistenti e profumatissime). Ma sono aromatiche anche sedano, prezzemolo e basilico.

RINNOVARE IL TERRICCIO. Prima di collocare i gerani tenuti in casa durante l’inverno ed ora, visto l’innalzarsi delle temperature, da portare nuovamente su balconi e terrazzi, devono essere rinvasati ed il terriccio cambiato completamente. Bisogna usare terriccio fertile e morbido disponibile in confezioni anche piccole presso i fiorai o i garden. I vasi vanno svuotati e il terriccio vecchio,m ormai esaurito e inaridito, eliminato; quindi ripulirli per eliminare incrostazioni ed eventuali funghi,batteri o larve di insetti. Ripulire anche il pane radicale allargando le radici eliminando quelle marce o secche. Sul fondo del vaso o terrina porre argilla espansa o ghiaino con funzione drenante. Riempire il contenitore di terriccio nel quale affonderete le radici delle nuove piante o anche quelle vecchie, se ancora vitali e vigorose. Pressare in superficie e bagnare.

RUGGINE DEI FAGIOLI. Lo scorso anno i miei fagioli ben sviluppati sono stati aggrediti da uNa malattia che un esperto mi ha detto si chiama “ruggine”. Per evitarne la comparsa quest’anno cosa devo fare?” (Silvana di Arco)

I nemici dei fagioli, leguminosa di buona produttività, facile da coltivare, sono molti. Il primo è di natura non parassitaria e legato ad eventuali abbassamenti improvvisi di temperatura e il tempo piovoso e persistente che facilità lo sviluppo di insetti, funghi, lumachine. La ruggine è una malattia da fungo da combattere nel corso della stagione vegetativa con interventi a base di prodotti ramati (ossicloruri o poltiglia bordolese). Se i fagioli sono stati colpiti dalla ruggine, a fine stagione la vegetazione va estirpata ed i residui bruciati. La ruggine compare sotto forma di piccole pustole color giallo-arancio, circondate da un alone biancastro. Le pustole poi ingrandiscono distruggendo le foglie e i fiori causando danni anche gravi e, nei casi peggiori, azzerando la produzione.

Tra gli insetti il più temibile tra gli insetti dannosi è sicuramente il tonchio, coleottero grigio scuro che depone le uova nei teneri baccelli. Le sue larve nel periodo di conservazione si sviluppano a carico dei fagioli che risultano bucherellati. Per combatterlo far asciugare bene i fagioli sgranati in quanto luce e calore uccidono le larve. In campo vanno la lotta diretta si basa sull’uso di insetticidi specifici.

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