Vecchi oleandri

VECCHI OLEANDRI. “Possiedo alcune piante molto vecchie di oleandro che vorrei ridurre in volume e ringiovanire. Come fare?”. La domanda è di Luigi di Trento. L’oleandro è una pianta con una grande capacità di emettere polloni reagendo così molto vigorosamente anche a tagli drastici. Su esemplari molto vecchi si può quindi praticare un ringiovanimento semplicemente tagliando forte lei fusti più vecchi a inizio primavera lasciando porzioni di 15-20 centimetri dal terreno. la pianta reagirà emettendo getti dalle gemme latenti esistenti sul fusto. la fioritura non ne viene compromessa visto che l’oleandro fiorisce sui rami dell’anno. per ringiovanire completamente l’arbusto tagliare di netto alla base. Meglio però procedere per gradi impiegando almeno due ani per ricostituire grandi e vecchi cespugli. L’oleandro è pianta molto longeva e pressoché priva di nemici naturali che ne riducano la vitalità e potere fiorifero.

ATTREZZI IN ORDINE. In un balcone e in un terrazzo adesso i lavori non mancano mai e per compierli è necessario utilizzare attrezzi e materiali che devono essere prontamente disponibili: dai vasi alle palette, dal terriccio al fertilizzante, dall’innaffiatoio all’irroratore, dalle forbici ai vari legacci da legatura. Maggiore è il numero delle piante da curare maggiore è il materiale necessario. In un balcone con ringhiera aperta poi avremmo, per questione di ordine , la necessità di nascondere gli attrezzi alla vista dalla strada: un mobiletto baso o una fioriera vuota saranno sufficienti al caso. Su terrazzi ampi si potrebbero invece predisporre della cassette di legno oppure della panchine che fungono anche da cassapanche che svolgono il doppio ruolo di seduta e contenimento di attrezzi e materiali.  da considerare anche la moda dei giardini olandesi che vedono ad esempio gli stivali infilati su sostegni, forbici appese, vasi contenenti piccole zappe o rastrelli, banchi da lavoro con oggetti a vista. Possono essere ottimi elementi di arredo.

TALEA VERDE. Detta anche talea da legno tenero, le talee vengono prelevate a partire da giugno dalla parte più immatura di uno stelo ovvero da un apice (rametto terminale o di punta). E’ la talea più difficile in quanto si disidrata facilmente: tuttavia è anche quella che ha il pregio di produrre molte radici in poco tempo. Si fanno a partire da metà anno quando appunto i rametti non sono ancora lignificati e poste in terriccio mantenuto umido. Se lo avete fatto, ora avrete talee ben radicate da levare ai vasetti in cui le avrete poste  a radicare e porre in quelli definitivi da collocare su balconi. Si devono eliminare quelle rovinate dal gelo o con poche radici. Fertilizzare moderatamente con concimi liquidi. Le piante che si prestano a questo tipo di riproduzione sono molte. tra le più comuni troviamo le forsizie, la ginestra, la lantana, l’oleandro, la lavanda, il rosmarino. ma anche conifere come thuia, ginepro, tasso e cipresso.

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