Chissà?

E' la vita che procede all'infinito e ci insegna a ripetere questo "Chissà?". Tutto è ambivalente e spesso ambiguo

Un contadino cinese possedeva una cavalla meravigliosa. Giovane, vivace, però docile e robusta. I suoi compaesani erano ammirati e invidiosi. "Fortunato te che hai trovato un aiuto così prezioso! Un animale da sella e da traino che ti sbriga tanto lavoro". Il contadino era contento degli apprezzamenti ma come risposta borbottava solo "Grazie! Ma chissà se è un bene?". Ed infatti: delusione! Giunta la stagione degli amori la cavalla scioglie gli ormeggi e, insalutata ospite, scompare dalla stalla. Al filò della sera, compianto dei contadini: "Era proprio vero che non ci si poteva fidare! Guarda un po' come ti ha lasciato nei pasticci proprio nel pieno dei lavori. Meglio noi, con i nostri vecchi ronzini!". Commento del saggio: "Ma chissà se è un male?". Dopo qualche giorno la cavalla rientra all'ovile seguita e contornata da un drappello di giovani pretendenti degni di lei. "Avevi proprio ragione! Guarda che fortuna! Ora hai moltiplicato il capitale!". Risposta: "Si, ma chissà se è un bene?". E così il figlio maggiore, ritenendolo un evidente bene, si pone, volonteroso, ad addomesticare i nuovi equini selvaggi. Disarcionato, cade su una pietra e si rovina irrimediabilmente l'anca. Nuovo lamento funebre degli adulti del villaggio: "Maledetti puledri e maledetto il giorno in cui sono arrivati! Avevi un figlio valido che sosteneva l'azienda e ora lo hai invalido a lavoricchiare!". Scontata la risposta del saggio padre: "Chissà?". Arriva l'invasione mongola. Basterà la Grande Muraglia? L'imperatore mobilita tutti gli uomini validi ma inutilmente. Un grande disastro militare. Innumerevoli i morti, i feriti e i prigionieri. Perfino la capitale cade. "Fortunato tu che hai il figlio accanto a te! Guarda noi invece. Chissà se qualcuno dei nostri ritornerà vivo?". Inutile proseguire per iscritto: avete capito. E' la vita che procede all'infinito e ci insegna a ripetere questo "Chissà?". Tutto è ambivalente e spesso ambiguo. Al posto della cavalla basta metterci l'automobile, o il jet, o le telecomunicazioni, o la crisi finanziaria o il governo o gli affari e al posto della Cina l'Europa, gli Stati Uniti o magari… la Cina. Al posto del filò le nostre voci interiori e le nostre superficialità e saggezze. Tutto può diventare biglietto di ingresso a qualcosa di più prezioso, profondo o impegnativo. Il Cristo morto in croce per se è un male. Per noi un bene. Un indirizzo di studi non indovinato, un amore fallito, un momento di dura prova lavorativa o di salute. Per noi certamente un male, possono rivelarsi un bene. Spesso ci fanno perdere e talvolta subito dopo guadagnare qualcosa di più. Chissà se Trilussa (e nel 1942!) voleva dirci anche questo ne "La Guida". La fede è cieca perché è fede nell'Amore che, di suo , è cieco ma, di suo, immensamente oculato.

La guida

Quela Vecchietta ceca, che incontrai

la notte che me spersi in mezzo ar bosco,

me disse : – Se la strada nu' la sai,

te ciaccompagno io, chè la conosco.

Se ciai la forza de venimme appresso,

de tanto in tanto te darò una voce

fino là in fonno, dove c'è un cipresso,

fino là in cima, dove c'è la Croce… –

Io risposi: – Sarà… ma trovo strano

che me possa guidà chi nun ce vede… –

La Ceca, allora, me pijò la mano

e sospirò: – Cammina! –

Era la Fede.

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