Nel cielo tricolore

La presenza del Presidente della Repubblica Mattarella ha segnato a Trento la 91a Adunata nazionale degli Alpini

Da 20 anni un Capo dello Stato non partecipava all'Adunata nazionale, a Trento ha voluto esserci. La riconoscenza degli alpini a Sergio Mattarella per la sua presenza in questo momento cruciale per il Paese ha segnato l'attesa alba di domenica 13 maggio. Sul Dos Trento il Presidente della Repubblica ha reso omaggio al labaro dell'Ana, sul quale sono appuntate 216 medaglie d'oro al valor militare. Ma il gesto simbolicamente più forte, subito dopo, è stato il duplice omaggio nel cimitero di Trento al monumento ai caduti dell'Impero austroungarico e poi ai caduti di tutte le guerre: lo stesso mesto squillo di tromba li ha idealmente accomunati. All'ossario che raccoglie anche i resti di tanti trentini morti in Galizia con le divise austriache, Mattarella insieme alle altre autorità è stato accompagnato dal comandante locale degli Schützen, Ezio Cestari, presenza significativa in quella “rielaborazione” della memoria che l'Adunata ha rilanciato.

All'uscita dal civico cimitero, l'omaggio colorato di una fioraia trentina e il sincero complimento di un occasionale visitatore: “Lei è un grande Presidente!”. Passando davanti al Muse e poi al Briamasco, riempitosi il giorno prima per l'esibizione dei paracadutisti, Mattarella ha raggiunto il palco di piazza Dante dove è stato omaggiato dal rombo delle Frecce Tricolori.

Senza pronunciare discorsi – come previsto – si è informato sui tentativi di sabotaggio a firma anarchica che alla vigilia erano stati qualificati dall'Ana come “fenomeni deprecabili ma assolutamente ininfluenti sullo spirito alpino che anima l’Associazione”. Prima di lasciare Trento, un ultimo sguardo al Dos Trento – dove sorgerà il rinnovato Museo Storico, dopo i lavori appena inaugurati – sulla cui parete era stata ripulita alla vigilia il motto all'Adunata numero 91: “Per gli alpini non esiste l'impossibile”, spiega il consigliere Ana Roberto Bertuol, non è una scritta esagerata, ma va interpretata: l'impossibilità di un'impressa non deve scoraggiare ad iniziarla. Non alpini supereroi, ma pronti ad affrontare le sfide sul loro cammino, anche nell'impegno per la solidarietà”.

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