Attualità e creatività nella fiction

Una parte della produzione nazionale più recente di fiction ha scelto il tema della famiglia – unioni e famiglie arcobaleno incluse – come specchio della nostra società mutevole e complessa; fiction dunque che funzionano anche da cassa di risonanza del dibattito politico e mediatico. Ma in quale misura questo influisca sul cambiamento di mentalità e costumi dipende per lo più dalle opinioni dello spettatore. E’ certo invece che gli sceneggiatori preferiscono agli approfondimenti impegnativi una varietà di espedienti idonei a rinviare un epilogo, spesso intuibile fin dalla prima puntata. Si può citare come opportunità mancata Se fai sbagli, in cui il rapporto fra genitori e figli adolescenti si è risolto in una commediola patetica e consolatoria.

In forma di commedia animata dalle rivalità amorose fra colleghe di uno studio legale si sviluppa anche la fiction Non dirlo al mio capo (Raiuno, giovedì, ore 21.20), ispirata alle difficoltà per una donna con famiglia e figli di essere accettata nel mondo del lavoro. E’ l’esperienza di Lisa (Vanessa Incontrada), vedova con due figli, che solo quando si fingerà single, troverà un’occupazione. Di coppie dai labili legami tratta il telefilm Una pallottola nel cuore, che ha il merito di conciliare attualità con leggerezza. Raiuno, dopo la seconda serie, ne trasmette la prima (2014), che nella finzione scenica risale a trent’anni prima. Soprattutto convincenti nell’intreccio sono le modalità usate dal giornalista investigativo Bruno Palmieri (Gigi Proietti) nelle indagini sui lati oscuri e drammatici di inchieste da tempo archiviate.

La famiglia è presente come nostalgia di affetti sottratti al potere distruttivo della mafia nel telefilm di Raiuno appena concluso, Il sistema. Tema centrale è l’infiltrazione del maggiore del GECO (gruppo investigativo della Guardia di Finanza) Alessandro Luce (Claudio Gioè), sotto la vigile protezione del Geco, in un’organizzazione criminale romana con legami con l’’ndrangheta calabrese (Mafia Capitale?) per accertare le cause del suicidio del fratello, in realtà assassinato. L’obiettivo finale di risalire alla “mente” del Sistema, sarà però realizzato grazie alla mafiosa Daria (Gabriella Pession), convertita attraverso un percorso doloroso alla causa del Bene dall’amore per Alessandro. Il Sistema, apprezzabile anche sul piano strutturale, raggiunge nelle due ultime puntate con una sorta di climax, di crescendo, le punte più elevate di drammaticità. Anche Canale 5 da lunedì 16 maggio propone un telefilm in otto puntate sulla mafia, Romanzo siciliano (foto), ambientato a Siracusa, con uno sguardo rivolto alla famiglia, quella del colonnello dei Carabinieri Sergio Spada (Fabrizio Bentivoglio), vedovo di recente e preoccupato per la figlia Nora; accanto a lui opera il Pubblico Ministero Emma La Torre (Claudia Pandolfi). Tutta da verificare sarà la promessa di uno studio sull’identità dei personaggi.

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