La notte della Repubblica

Per carità. Nessuno mette in discussione l’elenco dei sette Re di Roma da imparare a memoria sui banchi di scuola in rigoroso ordine cronologico, e neppure lo studio dell’equilibrio fluido dei vari Stati preunitari, le cui alterne fortune e legami dinastici hanno costituito sempre un discreto sforzo di memoria per gli scolari e gli studenti di tutte le età.

Le celebrazioni in occasione dei cent’anni dallo scoppio della Grande Guerra e dei venticinque anni dalla caduta del Muro di Berlino ci hanno portato a riconoscere però che i periodi storici più recenti, al confine tra la storia appresa sui libri e le vicende del passato relativamente lontano, costituiscono spesso una sorta di zona grigia dai tratti non ben definiti e dai contorni frammentari.

Le divisioni politiche e militari che sono scaturite e che si sono delineate dal secondo conflitto mondiale, l’ordine internazionale che per decenni ha fondato le sue basi su opposte ideologie e che qua e là sopravvive ancora oggi, le tensioni politiche e sociali degli anni sessanta e settanta, sono argomenti di certo ormai lontani, ma che con altrettanta evidenza aiutano a comprendere meglio il presente in cui viviamo che è diretta conseguenza delle vicende del recente passato.

È sulla base di queste considerazioni che ci siamo soffermati con particolare interesse su “La notte della Repubblica 25 anni dopo (1989-2014)”, il programma in diciotto puntate curato da Sergio Zavoli e riproposto dopo 25 anni dal canale tematico Raistoria, che offre un’ampia carrellata sulle movimentate vicende politiche, sociali e giudiziarie italiane che si sono susseguite nei vent’anni intercorrenti tra il 1969 e il 1989. Alcuni argomenti? Il movimento della contestazione, l’attività eversiva, le grandi stragi.

Lo avrete capito subito, i temi trattati sono quasi sempre complessi, intricati, spesso tragici e talvolta tuttora parzialmente irrisolti.

Ogni puntata è preceduta dall’analisi dello storico Giovanni De Luna, che introduce lo spettatore sul tema della serata tratteggiando i tratti salienti dell’argomento in esame.

Le varie puntate trattano i vari aspetti in maniera organica, approfondita e facilmente comprensibile. Dietro ai vari filmati dell’epoca commentati da una voce fuori campo è immediatamente percepibile una regia attenta e un ben preciso filo conduttore.

Le stesse sequenze dei dibattiti, che venticinque anni fa erano presentati nelle varie puntate del lavoro originale, restituiscono uno spaccato interessante della società del tempo.

La proposta di Sergio Zavoli costituisce quindi tuttora un lavoro di indubbio valore ed interesse informativo, e offre ai telespettatori interessati a queste tematiche un quadro organico ed unitario di vicende conosciute spesse volte solo in maniera superficiale o disorganica.

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