Come don Camillo e Peppone

La Casa degli artisti “Giacomo Vittone” e ReNoir Comics dedicano una mostra al “Mondo piccolo” di Giovannino Guareschi. Sabato l'inaugurazione

L’esposizione svela insospettate similitudini tra la vita nella bassa padana e quella nelle valli trentine

La Casa degli artisti “Giacomo Vittone” e ReNoir Comics dedicano una mostra al “Mondo piccolo”, il celebre ciclo di Giovannino Guareschi ambientato nella bassa padana e incentrato sulle vicende del parroco don Camillo e del sindaco comunista Peppone, e alla sua trasposizione nella collana “Don Camillo a fumetti”.

Non è una cosa nota, ma i racconti del Mondo piccolo nascono in montagna. Il primo pretone di Giovannino Guareschi, don Patirai, e il comunista Peppone esordiscono sul numero 17 del 27 aprile 1946 del Candido, il settimanale umoristico fondato dallo scrittore nel 1945.

Parroco e “compagno” compaiono nel primo episodio del Gazzettino di Roccapezza, finto giornale di un paese disperso sull’Appennino. A Roccapezza ci sono già tutti gli elementi che decreteranno il successo dei racconti di don Camillo: la satira politica, lo sguardo disincantato e libero da pregiudizi dello scrittore, la sua straordinaria capacità di descrivere i vari tipi umani con umorismo, pietà, cinismo e dolcezza.

La scelta di dedicare una mostra a don Camillo a fumetti a Canale di Tenno, luogo lontano dalla bassa emiliana, potrebbe apparire bizzarra se non si considerasse questa nascita montanara: il “Mondo piccolo” della pianura e quello della montagna hanno molte similitudini. Gli abitanti che si incontrano nel borgo di don Camillo, i loro problemi, le loro storie sono le stesse di chi abita nei piccoli paesi del Trentino, ma anche tra i colli toscani o nei paesi della Basilicata.

“Mondi piccoli” italiani che hanno vissuto vicende simili, respirato la stessa aria, pur a chilometri e chilometri di distanza. L’universalità di questi “Mondi piccoli”, d’altronde, è uno degli elementi che hanno determinato il successo di Guareschi anche fuori dall’Italia: in Francia, in Germania, fino alla Corea del Sud. Come diceva lo scrittore russo Lev Tolstoi, “se vuoi raccontare una cosa universale, devi raccontare del tuo paese”.

Per questo si è scelto di trattare nel percorso della mostra sei temi geografici ricorrenti nelle opere di Guareschi, ma fondamentali per la vita di tutti questi “Mondi piccoli”, suddivisi in tre coppie di opposti e complementari: l’acqua del fiume (ma anche del lago di Garda, immenso come il Po di Guareschi) e la terra dei campi, base della vita quotidiana e del sostentamento della popolazione; il borgo e la grande città, rappresentazioni della normalità ordinata e dello sconvolgimento; la chiesa e il comune, che altro non sono che i luoghi di don Camillo e Peppone, la loro incarnazione in mattoni e cemento.

In mostra oltre cinquanta disegni originali degli autori di don Camillo a fumetti, accompagnati da ingrandimenti scenografici di copertine e vignette, una mappa del borgo “giocabile” con le sagomine dei vari personaggi e un fotoset, per scattarsi una foto ricordo con don Camillo e Peppone, come sfondo la spettacolare vista che si gode dalla Casa degli artisti di Canale.

L’esposizione di Casa degli Artisti svela insospettate similitudini tra la vita nella bassa padana e quella nelle valli trentine, evidenti nelle diverse circostanze della quotidianità: la relazione degli uomini con la terra e con l’acqua – che sia il Po, l’Adige o il Sarca- , il rapporto tra il borgo e la grande città e quello tra l’autorità religiosa e l’autorità civile, fulcro di tutti i racconti di don Camillo e Peppone.

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