I 160 internati a Bolzano

Le celebrazioni dello scorso 25 aprile hanno visto la presentazione di un ponderoso volume curato dal Laboratorio di storia di Rovereto ed edito dalla presidenza del Consiglio provinciale di Trento dal titolo “Il popolo numerato – civili trentini nel Lager di Bolzano 1944-1945”.E’ una sofferta “galleria” di volti e nomi sottratta all’oblio 160 trentini internati nel lager nazista di Bolzano insieme ad almeno altri 11.000 internati, antifascisti e antinazisti, in attesa del trasferimento in altri campi di sterminio.

Rappresenta la terza e conclusiva tappa di un percorso avviato nel 2009-2010 con la pubblicazione del volume “Il diradarsi dell’oscurità”, che narrava la partecipazione del Trentino e dei trentini al conflitto e alla Resistenza e proseguito poi con “Almeno i nomi”, testo che ha fatto luce sulla vicenda di 202 trentini deportati nei campi di concentramento della Germania nazista. A conferire particolare valore a questo nuovo lavoro “Popolo numerato” è la realtà, volutamente sottratta per decenni alla memoria dal timore di risvegliare tensioni, del Lager di Bolzano. Realtà associata ai nomi, ai volti e alle storie personali dei 160 trentini. Secondo il presidente del Consiglio Bruno Dorigatti questo lavoro “non è solo un documento ma anche uno strumento prezioso di elaborazione di un passato scomodo. E un atto di restituzione morale alle famiglie, ai sopravvissuti e a tutti noi, affinché da ogni singola esperienza qui raccolta salga un monito ed un insegnamento per il presente per il futuro”“Queste 160 schede biografiche – ha sottolineato il curatore Tomazzoni – molte associate ad una foto e ad un tracciato biografico, sono state inserite nel contesto del campo di Bolzano, diventato a sua volta protagonista della storia narrata nel volume”.
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