Le “3C” dei genitori on line

Imparare le regole del gioco è fondamentale per avere una socialità on line serena e arricchente

I social non sono un mondo virtuale o uno spazio a sé, ma un'occasione di relazione. Parte da questa incoraggiante premessa “Genitori online. Come gestire i gruppi di genitori su Facebook e Whatsapp” (Reverdito, 2017), scritto a quattro mani da Maria Paola Cordella, Saba Bertolla, Isabella Chirico e Floriana Greco.

Un libro dall’approccio costruttivo e pratico, che prende le mosse dall'esperienza della community “Genitori a Trento e dintorni”, gruppo Facebook che ad oggi conta quasi 9 mila iscritti e del quale le autrici sono amministratrici. Una guida che non si limita a spiegare come sopravvivere – superati gli “anta” – all'universo dei social network, bensì che punta a un utilizzo consapevole e maturo, partendo dalla netiquette, il galateo virtuale basato sull'educazione, il rispetto, e il buon senso.

Fin dalle prime pagine il volume riporta senza troppi preamboli le situazioni spiacevoli nelle quali i genitori possono loro malgrado trovarsi invischiati in rete. Per la messaggistica istantanea di WhatsApp, ad esempio, le autrici, dopo aver sperimentato sulla loro pelle il sovraccarico di chat intasate da comunicazioni fuori luogo, evidenziano chiaramente i rischi del mezzo. Il primo è la sovraesposizione al flusso di informazioni, il secondo l'alimentarsi di polemiche infondate e sterili e il terzo, meno evidente, quello di offrire l'esempio di una interazione virtuale da Far West ai figli.

Alla messa in allerta seguono poi i consigli. Meglio non creare gruppi WhatsApp per le comunicazioni ordinarie con i genitori della classe o della squadra dei bambini; molto meglio una mailing list o la funzione broadcast che permette un contatto unidirezionale con il destinatario. Dulcis in fundo, non scrivere “nulla che non direste anche a voce in uno scambio di opinioni con altre 15/20 persone”.

Imparare le regole del gioco, quindi, è fondamentale per avere una socialità on line serena e arricchente. Il gruppo Facebook “Genitori a Trento e dintorni”, spiegano le autrici, si basa sui capisaldi delle “3C”: collaborazione, confronto e conforto. Un antidoto alla sindrome virtuale del “leone da tastiera”, quella che spinge le persone, “protette” dallo schermo di un pc o di un tablet, a digitare frasi offensive nei confronti di altri utenti, soprattutto quando si toccano temi caldi come i vaccini, l’allattamento, la dieta carnivora/vegana, l’omeopatia o le aperture domenicali dei negozi (la lista degli argomenti è riportata nel volume n.d.r.).

“Ciò che ci sentiamo di consigliare – si legge nel libro – è non postare mai foto di bambini, contattare il proprio pediatra prima di ogni altra azione e non affidarsi al web per trovare soluzioni di cura immediate o descrizioni di sintomi”.

“Il web è il luogo del futuro – scrive nell’appendice Floriana Grieco -; è necessario crescere in esso e con esso, sforzandosi di elaborare e proporre buone pratiche di interazione e fruizione, soprattutto per renderlo un posto migliore per i nostri figli”. Un approccio seguito anche in un altro libro recentemente pubblicato da Reverdito, “Cyber Bullismo. Guida completa per genitori, ragazzi e insegnanti”.

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