Miracolo a Meltina

Da nove anni la youngCaritas altoatesina offre questa proposta di riflessione e di impegno alle scuole della provincia

Meltina – Dai monti dell’Alto Adige a quelli della Bolivia. Ciò che unisce bambini altoatesini e sudamericani sono i progetti di cooperazione tra chiese e comunità attuati dalla diocesi di Bolzano-Bressanone e la volontà di dedicare del tempo e dell’energia per una buona causa. È questo, in sintesi, la “Corsa dei miracoli”. Da nove anni la youngCaritas altoatesina propone alle scuole della provincia questa grande corsa solidale. La scuola media “Siegfried Teßmann” di Meltina è stata tra le prime ad aderire con convinzione e, da nove anni, scende in campo per sostenere i progetti di cooperazione proposti all’attenzione degli alunni. Lo ha fatto anche lo scorso venerdì 19 maggio. In tutta la provincia la settimana ha visto impegnati nella Corsa circa 1.700 bambini e giovani altoatesini.

Per una mattinata dunque, a Meltina e non solo, libri e penne di ragazzi e ragazzine sono rimasti negli zaini, per aiutare chi penne e libri spesso non può nemmeno permetterseli. In maglietta, tuta e scarpette da ginnastica, partendo alle 9.30 e per circa novanta minuti, un centinaio di studenti dell’istituto meltinese ha macinato decine di chilometri nella zona del campo sportivo per sostenere il progetto da finanziare quest’anno.

La scuola di Meltina ha partecipato per la prima volta alla Corsa dei Miracoli nel 2009. Da allora a oggi non ha mai mancato un appuntamento. “Fin da subito siamo stati molto contenti di aderire al progetto. Si tratta innanzitutto di sensibilizzare i giovani. Essi imparano che anche senza una ricompensa può essere divertente e gratificante impegnarsi per il prossimo. Bambini e genitori, parenti e amici, tutti uniti per sostenere il progetto di sviluppo. In fin dei conti non è fondamentale la cifra raccolta singolarmente, ma tutto quello che gli scolari riescono a comprendere, capire e cambiare in uno sforzo così straordinario”, spiega Priska Neulichedl, direttrice dell’Istituto comprensivo “Tschögglberg”.

Non si tratta infatti solo di correre, ma anche di conoscere e capire nuove situazioni, lontane come la Bolivia. A quest’opera di informazione pensano gli operatori e i volontari della youngCaritas che incontrano le classi nei mesi precedenti la Corsa. L’edizione 2017 si concentra sui progetti di sviluppo in Bolivia che la Caritas attua da anni assieme a partner locali. A Cochabamba, sull’altopiano boliviano, le scuole sono pochissime. Per imparare a leggere e scrivere i bambini devono fare molti chilometri a piedi, camminando su mulattiere che diventano assai pericolose se la terra è gelata o bagnata. Con sandali fatti di gomma i bambini rischiano di farsi male e soffrono fin da piccoli di problemi cronici alla circolazione. “Con i soldi raccolti nella Corsa dei Miracoli i bambini della Bolivia riceveranno quest’anno un paio di ‘abarcas’, le scarpe tradizionali locali, per proteggere al meglio i loro piedi. I ragazzini potranno così frequentare la scuola e sognare di andare lontano”, spiega la coordinatrice della “Corsa dei miracoli”, Silvia Di Panfilo. Oltre a questo intervento, sull’altopiano boliviano la Caritas altoatesina affronta da anni il problema della siccità che coinvolge la metà dei 230mila abitanti della regione. Parte delle donazioni raccolte nell’ambito della Corsa saranno destinate proprio a interventi nel campo dell’acqua potabile. 

Ma come funziona la Corsa dei miracoli? Ad ogni giro completato (della lunghezza di circa un chilometro) ai ragazzi viene corrisposta una cifra prima concordata con uno sponsor personale, da devolvere, alla fine della gara, al progetto di cooperazione.

Venerdì 19 sono scese in campo anche le scuole di Ega, Dobbiaco, Vila di Sopra, Mules e ben 500 ragazzini a San Leonardo in Passiria. Altri istituti hanno già dato il loro contributo. Gli ultimi ragazzini a indossare le scarpette saranno invece, il 6 giugno, gli scolari di Vipiteno. All’iniziativa di solidarietà oltre agli alunni, alle scuole e agli sponsor hanno partecipato numerosi genitori che hanno messo a disposizione il loro tempo per preparare le merende ai corridori e incoraggiare i propri figli a dare il massimo. Miracolo a Meltina, e non solo.

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