“Nati in Trentino”, domani la presentazione

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Una banca dati con oltre 1 milione e trecentomila schede anagrafiche, frutto delle collaborazione tra Arcidiocesi (Archivio Diocesano) e Provincia (Ufficio Emigrazione) è alla base del volume “Nati in Trentino. 1815 – 1923. Prospettive di ricerca“, che sarà illustrato in un incontro pubblico domani 20 aprile alle 17.00, al Polo culturale diocesano Vigilianum.

Il volume, coordinato dall’Ufficio Emigrazione è curato da Katia Pizzini e Chiara San Giuseppe. Dai dati anagrafici (raccolti in base alla legge provinciale 379 del 2000 sulla cittadinanza italiana per gli emigrati dal Trentino e messi a disposizione anche online) emerge uno sguardo multidisciplinare che trova nel libro piena attuazione. Il volume propone, infatti,  una decina di saggi diversi di natura storico-sociale, demografica ma anche di tipo onomastico e linguistico (a partire da nomi e cognomi). Alla presentazione pubblica interverranno il governatore Ugo Rossi e l’arcivescovo Lauro Tisi, il presidente della Società italiana di demografia storica Alessio Fornasin, e Patrizia Cordin dell’Università di Trento, oltre alle curatrici.

Il database contiene i nominativi di più di un milione e 300mila persone, a cui sono stati assegnati 20.951 cognomi, 5327 nomi maschili, 5306 nomi femminili. Il cognome che ricorre più frequentemente è Ferrari (5.988 occorrenze), seguono: Zeni (5010), poi Lorenzi (4672), Rossi (4557), Martinelli (4526), Pedrotti (4328), Sartori (4254), Valentini (4041), Moser (3811), Bertoldi (3701). In sostanza, con i primi 500 cognomi si copre la metà dei Nati in Trentino tra il 1815 e il 1923, cioè più di 600.000 persone. Appartengono alla tradizione cristiana, invece, i nomi più diffusi, Giuseppe (52.290 ricorrenze) per gli uomini, Maria (89.947) per le donne, seguiti da Giovanni (47.999) e Luigi (25.782), nonché da Teresa (22.652) e Anna (21.298); un triste primato poi i nomi convenzionali di Neonato (34.175) e Neonata (21.066) coi quali si designavano i bambini e le bambine morti alla nascita, un dato che ben illustra la tragica incidenza della mortalità infantile nel periodo considerato.
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