Al passo di Francesco

Ma Agesci e Movimento Nonviolento si sfilano, lamentando la gestione “privatistica” della Tavola della Pace

Sarà una Marcia della pace che camminerà chilometri e chilometri al passo di Papa Francesco, per rilanciare su tutto il territorio nazionale il suo grido di preoccupazione per una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi con crimini, massacri e distruzioni”. La storica marcia da Perugia ad Assisi ideata da Aldo Capitini nel 1961 si ripeterà domenica 19 ottobre. Le organizzazioni che aderiscono a questa edizione sono 763 (tra cui 101 scuole, 201 enti locali) con partecipanti da 480 città. La Marcia giunge al culmine di un percorso che ha mobilitato persone ed energie in 39 città italiane dove si sono svolte nei mesi scorsi altrettante marce per la pace.

“Vogliamo che la denuncia di Papa Francesco sia presa sul serio. Invece c’è stato un silenzio irresponsabile. Ciò che sta accadendo è terribile. Non possiamo permetterci di rimanere inerti”, spiega Fabio Lotti, coordinatore del comitato promotore della Marcia, che tra le iniziative collaterali prevede progetti educativi nelle scuole, un viaggio a Betlemme e una campagna, portata avanti insieme al nunzio della Santa Sede a Ginevra, per ottenere il riconoscimento, presso l’Onu, della pace come diritto umano fondamentale.

Di fronte a quella che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito la “pericolosissima crisi della comunità internazionale”, la Marcia Perugia-Assisi vuole denunciare la barbarie e l'inutilità di tutte le guerre, quelle combattute sui campi di battaglia, ma anche quelle meno visibili che si combattono in campo economico e finanziario “con mezzi altrettanto distruttivi di vite, di famiglie, di imprese”, spiegano i promotori.

L'appuntamento di quest'anno è caratterizzato da clamorose defezioni. Dalla manifestazione si è infatti sfilata l'Agesci, l'associazione degli scout cattolici italiani, fin dall'estate, lamentando la gestione “privatistica” della Tavola della Pace e parlando di Marcia "convocata in maniera unilaterale senza una vera e propria condivisone". Alle critiche dell’Agesci ha replicato lo stesso Lotti durante la conferenza stampa di presentazione della Marcia, tenutasi il 10 ottobre a Roma. "I nostri bilanci sono online – ha affermato-, posso dire che l’Agesci purtroppo non ha mai messo un euro per l’organizzazione della Marcia Perugia-Assisi". Anche il Movimento Nonviolento, fondato dallo stesso Aldo Capitini che ha ideato la marcia, ha annunciato però di non starci. In una nota diffusa proprio il 10 ottobre, ha contestato “la conduzione monocratica, la poca trasparenza e la non chiarezza nel rapporto con le Istituzioni locali che la Marcia sostengono anche finanziariamente", rilevando come le principali organizzazioni che facevano parte della Tavola della Pace "hanno preso atto che l'esperienza si era conclusa" dando vita alla Rete della Pace, "per dotarsi di un'organizzazione autonoma, democratica ed indipendente”.

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