Gli oratori battono un colpo

Anche grazie al collegamento con l’associazione Noi Trento gli oratori della zona pastorale di Mezzolombardo hanno dato un bel colpo nella pastorale d’insieme. Prendendo a prestito il titolo del ciclo di cineforum itinerante in varie sale di comunità, un significativo “Ora”, si può ben dire che il tempo sia favorevole per allargare questa rete.

Da Roverè della Luna, passando per Mezzocorona e Mezzolombardo fino al dinamico oratorio di Pressano – famoso per le sue plurivittorie nei carri di Carnevale – si coglie una vivacità che può fare da traino. Non è un caso che anche il glorioso oratorio di Lavis, con la sua anima canossiana, si muova da qualche anno in collegamento con quelli della valle di Cembra, Faver e Giovo e che anche a Fai della Paganella si sia arrivati alla costituzione di un circolo oratoriano dell’Associazione Noi.

Stiamo parlando di un ambito socialmente molto eterogeneo – dalla periferia sfavorita ai modelli urbani delle borgate di fondo valle – dove gli osservatori segnalano una problematica giovanile emergente caratterizzata dal pendolarismo quotidiano verso Trento o verso gli istituti scolastici di Mezzolombardo e San Michele: gli oratori si configurano così come una proposta aggregante e formativa, ma ancora meno ricercata rispetto ad altre più “comode” e meno impegnative.

E’ uno degli aspetti che saranno presentati al vescovo Lauro nell’attesa Assemblea di Lavis, dove non mancherà un richiamo a saper semplificare l’azione pastorale, rinunciando a quanto diventa insostenibile oppure si rivela superato. Si potrebbe parlare di potatura, visto che i vigneti sono la nota dominante del paesaggio in questa zona, purché la si consideri come semplificazione e non come sterile ridimensionamento o, peggio ancora, rinuncia.

La sapienza contadina insegna che la vendemmia dipende (quasi) soltanto dalla preparazione del terreno e dalla cura delle viti. Un lavorìo che – come è emerso anche nelle prime cinque Assemblee pastorali (vedi pag. 13) – può molto arricchirsi dalla scambio delle esperienze e delle competenze. Confluire a Mezzolombardo potrà essere un vantaggio per le comunità cembrane e per quelle ai piedi della Paganella. La vendemmia non è mai assicurata, ma sanno di poter contare su un buon padrone della vigna.

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