Un cast al femminile per il “colpo grosso” a NY

Un ideale sequel del filone diretto con successo dal regista Steven Soderbergh


A fine luglio ci sono ben poche novità al cinema. Una di queste (l’unica) è certamente “Ocean’s 8” di Gary Ross, già regista di “Hunger Games”, “Pleasantville” e “Seabiscuit”, che guida una pattuglia di attrici hollywoodiane tra cui i Premi Oscar Sandra Bullock, Cate Blanchett e Anne Hathaway. Si tratta di un ideale sequel del filone diretto con successo da Steven Soderbergh, composto da “Ocean’s Eleven. Fate il vostro gioco” (2001), “Ocean’s Twelve” (2004) e “Ocean's Thirteen” (2007). Un trittico di film che ha incassato cifre considerevoli: dai 450 milioni di dollari del primo episodio ai 300-350 milioni di dollari per gli altri due.


L’impianto originario evoca il film statunitense degli anni Sessanta “Colpo grosso” di Lewis Milestone con Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr; si potrebbe certo richiamare anche il filone italiano con la commedia di Mario Monicelli “I soliti ignoti” del 1958.


Vediamo le novità di quest’ultimo capitolo.

In “Ocean’s 8” riprendono le avventure di Danny Ocean (George Clooney), ma attraverso la sorella Debbie (Bullock), che mette insieme una squadra di professioniste per una rapina durante il gala annuale al Met di New York, dove sono attese celebrità e istituzioni. Un piano ricco di svolte inattese e colpi di scena originali, il tutto legato da una componente brillante, tra gag e battute serrate. Obiettivo è eguagliare il risultato dei precedenti capitoli della saga.

Il cast completo vede la presenza anche della cantante Rihanna nonché di Helena Bonham Carter, Sarah Paulson e Richard Armitage.


Vale la pena poi richiamare i precedenti film di Soderbergh, regista che nel 2001 si discosta da tematiche importanti e serie – come i film denuncia “Erin Brockovic” e “Traffic” (2000) – per confezionare un’opera di puro divertimento, che poggia su dialoghi frizzanti e guizzi registici. Soderbergh amalgama tanti divi – Brad Pitt, Julia Roberts, Matt Damon, Andy Garcia, Catherine Zeta-Jones, Casey Affleck, Don Cheadle, Vincent Cassel e Al Pacino – disposti ad accettare ruoli anche non di primo piano pur di prendere parte alla realizzazione. Clooney comunque primeggia sugli altri, esemplare nella parte della canaglia carismatica.

La ricerca della battuta di spirito, la libertà data agli attori, che sembrano divertirsi mentre divertono, sorreggono bene anche una sceneggiatura piuttosto semplice. Dal punto di vista pastorale i film sono da valutare nell’insieme accettabili e dai toni brillanti.


Massimo Giraldi

Sergio Perugini

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