Campi sintetici, la nuova sfida della FIGC provinciale. Il Comitato provinciale della Lega dilettanti ha istituito un nuovo servizio gratuito di consulenza per la realizzazione e la ristrutturazione di impianti sportivi in erba artificiale. Sono 170 le società potenzialmente interessate

“L'erba artificiale non è un'alternativa, ma il presente e il futuro dell'impiantistica italiana”. Lo sostiene, dal 2001, la Lega Nazionale Dilettanti, la componente più numerosa della Federazione Italiana Giuoco Calcio (circa 13 mila società, oltre un milione di tesserati e poco meno di 600 mila gare annue disputate), e lo conferma il Comitato Provinciale Autonomo (Cpa) della Figc–Lnd presieduto da Ettore Pellizzari, che sta cercando di rendere ancor più nuova questa frontiera dei campi da gioco.

“La nuova sfida – che abbiamo chiamato 'Dai valore al tuo progetto', come il convegno dello scorso 17 agosto a Villa Madruzzo – è mettere con molta umiltà a disposizione del committente, ovvero di chi utilizza il campo, tutta la nostra quindicennale esperienza nelle primarie aziende produttrici di erba sintetica”, sottolinea l'amministratore delegato della neonata Guardian Srl di Desenzano del Garda, Enrico Dian, da cinque mesi consulente del Cpa di Trento con l'incarico di Project management. “L'obiettivo, una volta assodato il budget, che al giorno d'oggi è sempre più contenuto, è quello di non penalizzare la qualità del prodotto”.

Un lavoro “al contrario”, che ha già riscosso consensi. “È un'idea innovativa, che mi sta molto a cuore. Un percorso inverso rispetto al solito: partire dalle reali esigenze e arrivare a ciò che il mercato offre in materia di realizzazione, manutenzione, eventuale smaltimento o rimozione dei campi”, spiega Dian, che in questi anni ha partecipato alla costruzione di oltre 100 manti erbosi sintetici, circa 25 dei quali in regione. “Quello dell'erba artificiale – che ha, come detto, una quindicina d'anni – è un mercato ancora adolescente, con tutti i problemi tipici degli adolescenti che via via abbiamo dovuto risolvere”.

Attualmente, in Trentino, sono 43 i campi sintetici “a 11” (vedi riquadro), un numero destinato ad aumentare di almeno un paio di unità (Novaledo e Aldeno), mentre le società potenzialmente interessate al “progetto Guardian” sono 170, sebbene alcune utilizzino lo stesso impianto.

“Il nostro è un servizio di consulenza completamente gratuito a favore delle società affiliate, che si pone accanto a quelli già esistenti: giuridico-legale, fiscale-tributario e assicurativo”, chiarisce Dian, presente nel 2005, a Molina di Ledro, all'inaugurazione del primo campo al mondo in materiale organico, che – pur di dimensioni ridotte: 58×42 metri – suscitò l'interesse di FIFA, Milan, ChievoVerona e Atalanta. “Siamo a disposizione, presso il Comitato di via Trener, il primo e il terzo martedì di ogni mese, dalle 10 alle 12. Pronti, con tutti i presidenti e i club, a qualsiasi tipo di sopralluogo o intervento si renda necessario nei centri sportivi”.

Sette anni fa è stato rifatto l'impianto di Mattarello realizzato nel 2004, il primo campo “a 11” omologato.

“Una volta – parlando in generale – l'intaso era di gomma riciclata da pneumatici e gomma naturale, vale a dire fibre, torba o sughero. Poi è arrivata la gomma vergine, a prova di qualunque emissione inquinante, stando a quanto dichiarato. L'omologazione dei campi, in ogni caso, compete alla Cisea, la Commissione Impianti Sportivi in Erba Artificiale della Lnd”, precisa Pellizzari. “Adesso c'è l'erba mista – quella posata al 'Santiago Bernabéu' di Madrid, per intenderci – naturale rinforzata e sintetica, la preferita dai calciatori professionisti che non hanno ancora metabolizzato il cambiamento. Campi di questo tipo, tuttavia, in Trentino al momento non ce ne sono. Gira voce che a Bolzano, invece, potrebbe essere rifatto in erba mista lo stadio Druso”. Chissà che questa non possa essere la prossima sfida, praticamente un derby, del Comitato Provinciale.