Terragnolo, sul palco per conoscere la mafia

“La Valle Contro”. È questo il nome che i giovani creativi di Spazio Elementare hanno dato al primo laboratorio teatrale contro la mafia organizzato in Trentino. E in particolare a Terragnolo, ai piedi del Monte Pasubio, dove un gruppo informale, con l’aiuto del Piano Giovani di zona e della Provincia, ha deciso di portare anche qui da noi un percorso di formazione, già attivato in altre parti del Belpaese.

Un ciclo di sette incontri, teorici e pratici, per analizzare il tema della criminalità organizzata al nord e provare a traslarlo in uno spettacolo teatrale, prendendo spunto da fatti realmente accaduti, in regione o altrove. Starà ai partecipanti, tutti ragazzi tra i 14 e i 22 anni, decidere su quali aspetti concentrarsi, e dove trovare l’ispirazione.

Perché il laboratorio, che si svolgerà per tutto il mese di aprile, sarà tutto un work in progress, con tanto di piece teatrale finale. A condurre i giochi ci saranno i professionisti della compagnia milanese “Casanova&Scuderi”, già attivi in diversi percorsi di formazione nelle scuole medie e superiori in altre realtà.

“Oltre alla parte più pratica, che cureremo noi, ci saranno anche diversi interventi da parte di alcuni esperti su queste tematiche”, spiega Carolina De La Calle Casanova, regista e drammaturga. “Il Trentino, pur essendo l’ultima regione dove Libera si è consolidata – circa un anno e mezzo fa, non è immune – La criminalità organizzata c’è anche qui, e il teatro può aiutarci a rendercene conto”.

E a maggior ragione se a mettere in scena storie e fatti riconducibili alla mafia, saranno ragazzi del posto. Per indirizzarli, Spazio Elementare ha chiesto la collaborazione anche di realtà come Libera e il Presidio G.C. Montalto di Rovereto, coinvolgendo diversi referenti che aiuteranno i giovani ad inquadrare l’argomento.

“Durante i primi incontri cercherò di capire come i ragazzi percepiscono il proprio territorio: quali sono le dinamiche e i meccanismi di un fenomeno, come quello della mafia, visto attraverso i loro occhi. Io mi occuperò di fornire loro tutti gli strumenti del mestiere, da come tenere il palcoscenico alla recitazione, mentre la mia collega drammaturga curerà con i più interessati tutta la parte di scrittura”, sottolinea l’attrice Valentina Scuderi, impegnata a mettere in scena “Zia Severina è in piedi”.

In tourneè dal 2013, lo spettacolo racconta la storia di una donna, zia Severina appunto che, a Milano nel quartiere Niguarda, fino all’ultimo è rimasta barricata nella sua casa popolare di quaranta metri quadrati in balia di una cosca che voleva portargliela via. Un esempio di uno dei tanti lavori realizzati dalla compagnia “Casanova&Scuderi”, che si è approcciata a questi temi per la prima volta nel 2012 quando il giornalista Giuseppe Catozzella propose agli attori di mettere in scena il suo romanzo d’inchiesta, “Alveare”.

Per iscriversi al laboratorio, indirizzato a tutti i giovani dei comuni di Trambileno, Terragnolo e Vallarsa, ma non solo, c’è tempo fino al 25 marzo. Il primo incontro è il 4 aprile, dalle 19.30 alle 21.30: i successivi saranno il 10, l’11, 18, 19, 27 e 28 aprile. La quota per ciascun partecipante è di 20 euro. Per ulteriori informazioni: 331.7666287.

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