Ascoltiamo la sua presenza

Il Corpus Domini come occasione di riscoprire il senso dell'adorazione. Nella chiesetta di S. Chiara un triduo di preparazione

La celebrazione del Corpus Domini, nata nel Medioevo e diventata Solennità per la Chiesa universale in seguito al fervore popolare scaturito dal famoso miracolo eucaristico di Bolsena (quel corporale insanguinato è ancora custodito nella splendida cattedrale di Orvieto), può aiutarci a riaccendere la nostra fede nella presenza reale del Corpo del Signore, e nella immensa energia di trasformazione del mondo che questa presenza mette a nostra disposizione, se solo ci disponiamo ad accoglierla nella fede e a testimoniarla con la vita. La processione del Santissimo Sacramento, che caratterizza questa solennità, sottolinea la continuità di Presenza del Signore nel sacramento del pane, presenza che scaturisce dalla celebrazione, ma non si esaurisce in essa e domanda il prolungarsi della nostra adorazione. La processione manifesta anche noi come Corpo di Cristo in cammino nella storia e ci impegna a diventare a nostra volta “pane spezzato per la vita del mondo”.

Negli ultimi cinquant’anni, dopo il Concilio, il legame fra celebrazione eucaristica e adorazione si è di fatto affievolito, come ha più volte lucidamente e coraggiosamente segnalato Papa Benedetto. “L’accentuazione giusta posta sulla celebrazione dell’Eucaristia è andata a scapito dell’adorazione, come atto di fede e di preghiera rivolto al Signore Gesù, realmente presente nel Sacramento dell’altare. Questo sbilanciamento ha avuto ripercussioni anche sulla vita spirituale dei fedeli. Infatti, concentrando tutto il rapporto con Gesù Eucaristia nel solo momento della Santa Messa, si rischia di svuotare della sua presenza il resto del tempo e dello spazio esistenziali. E così si percepisce meno il senso della presenza costante di Gesù in mezzo a noi e con noi, una presenza concreta, vicina, tra le nostre case, come «Cuore pulsante» della città, del paese, del territorio con le sue varie espressioni e attività. Il Sacramento della Carità di Cristo deve permeare tutta la vita quotidiana” (Omelia Corpus Domini 2012).

Il Centro Eucaristico Diocesano “S. Chiara” di Trento (via S. Croce) è nato a servizio della pienezza del culto eucaristico e tiene fede a questo impegno grazie soprattutto alla dedizione del Rettore mons. Cornelio Carlin, che celebra ogni mattina alle 9, per poi proseguire il suo ministero all’ospedale S. Chiara, e alla presenza operosa delle Suore Figlie della Chiesa che custodiscono la chiesa e assicurano i turni di adorazione con loro presenza orante.

L’esposizione quotidiana del Santissimo Sacramento, dopo la Messa delle 9 fino alle 12 e il pomeriggio dalle 15 alle 17.30, offre a tutti la possibilità di “interiorizzare” e di “assimilare” nella calma di una sosta silenziosa il senso del mistero celebrato durante la Messa. “Solo se è preceduta, accompagnata e seguita da questo atteggiamento interiore di fede e di adorazione, l’azione liturgica può esprimere il suo pieno significato e valore” ha ricordato spesso Papa Benedetto. “Comunione e contemplazione non si possono separare, vanno insieme. Per comunicare veramente con un’altra persona devo conoscerla, saper stare in silenzio vicino a lei, ascoltarla, guardarla con amore. Il vero amore e la vera amicizia vivono sempre di questa reciprocità di sguardi, di silenzi intensi, eloquenti, pieni di rispetto e di venerazione, così che l’incontro sia vissuto profondamente, in modo personale e non superficiale. E purtroppo, se manca questa dimensione, anche la stessa comunione sacramentale può diventare, da parte nostra, un gesto superficiale” (omelia Corpus Domini 2012).

È in quest’ottica di servizio che il Centro Eucaristico Diocesano in preparazione alla Solennità del Corpus Domini, offre quest’anno tre momenti di adorazione guidati: giovedì 15, venerdì 16, sabato 17 giugno

A cura dell’Associazione Adoratori S. Chiara

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