“Se questi sono uomini”, la Shoa secondo Lazzeri

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Tra le proposte di spettacolo, legate alla memoria della Shoa, spicca il nuovo lavoro dell’autore, interprete e regista trentino Massimo Lazzeri. Si intitola “Se questi sono uomini”, facendo chiaramente eco al titolo del best-seller autobiografico sull’Olocausto firmato da Primo Levi. Dopo la “prima” riservata agli studenti, questa sera sarà proposto al Teatro Portland di Trento con inizio alle ore 21.  In parte ispirato alle vicende vissute da un suo bisnonno, Lazzeri racconta la storia di Gino, che ha combattuto nella Grande Guerra e si rifiuta di far parte del partito fascista. Viene mandato così a Treblinka dove complotta per distruggere il campo di sterminio. Resterà in vita solo perché panettiere, e dunque utile all’organizzazione del campo di sterminio.

In due precedenti occasioni Lazzeri si era occupato della Shoa con “L’amico ritrovato” e “Fuga da Austchwitz”. Gli abbiamo chiesto quali elementi di novità introduce “Se questi sono uomini”:

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