Durante l’omelia della messa di chiusura, mons. Bressan, accolto anche dai rispettivi sindaci di Besenello, Cristian Comperini, e Volano, Francesco Mattè, si è soffermato sui momenti che più lo hanno colpito, dall’incontro serale con i ragazzi delle 15 parrocchie del decanato, alle cresime. “E spero che tra i vari ragazzi incontrati ci sia qualcuno desideroso di seguire l’esempio dei loro pastori, senza lasciar cadere una tradizione di numerose vocazioni alla consacrazione missionaria, religiosa, sacerdotale che ha reso ben nota la Val Lagarina in varie parti del mondo”, ha sottolineato l’arcivescovo di Trento.
Riprendendo le parole di Papa Francesco, mons. Bressan ha sottolineato il pericolo di cadere nell’individualismo, la necessità di riscoprire i valori della carità cristiana, della solidarietà e di guardare al di là dei propri orizzonti. “Non siamo nati e battezzati per il nulla, ma affinché possiamo dare un contributo”, ha ricordato l’arcivescovo. “Anche in mezzo alla crisi valoriale, economica, politica non possiamo abbassare le braccia e rinchiuderci in noi stessi, ma dare solidarietà, motivi di fiducia, ragioni di speranza, così da evitare che si cada dalla povertà nella miseria. Al contrario saremo parte di un avvio di ripresa, sia pure con uno stile di vita più sobrio”, ha detto Bressan, sottolineando il messaggio del Papa per la Quaresima. E la necessità di continuare a nutrirsi delle Sacre scritture, ricordate più volte dal vescovo come mezzo da utilizzare, almeno una volta alla settimana, per riscoprire il senso della vita.
E del Vangelo, per questa ultima messa, mons. Bressan ha voluto ricordare l’episodio di Lazzaro risorto: “Qualche filosofo ha detto che dal giorno della nostra nascita noi non facciamo che avvicinarci al nulla della morte. Il messaggio cristiano è più positivo: ogni istante è valorizzato: con la stessa morte la vita non è tolta ma trasformata”, ha concluso l’arcivescovo. “Questa è la bellezza della fede cristiana: ecco perché il battesimo è importante, a cui seguirà una catechesi, intesa come iniziazione alla pratica della vita cristiana”.
Il decano di Villa Lagarina, don Maurizio Toldo, ha ringraziato mons. Bressan per questi due mesi trascorsi sul territorio. “Sicuramente raccoglieremo nel lungo periodo, e soprattutto tra i giovani, i semi positivi di questa visita che ci ha visti impegnati, io e tutti i miei confratelli, in prima persona”, ha concluso don Toldo.
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