In Pinè con la propria fatica

Anche una signora di 105 anni al tradizionale appuntamento di inizio giugno per gli anziani. Il richiamo di don Rattin all'attenzione pastorale verso i malati

Il pellegrinaggio non come esperienza “a se stante” o episodica, ma come vero cammino di fede spesso accanto a chi più soffre o è provato dalla malattia.

Erano quasi duemila i partecipanti domenica primo giugno nella “Conca della Comparsa”, cuore del santuario mariano di Montagnaga, al tradizionale pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale diocesana ammalati ed anziani.

Nei volti di tanti i segni del dolore, della malattia e il peso degli anni, ma nel cuore la forza della fede e la gioia di ritrovarsi insieme arrivando da tutte le valli del Trentino. Una giornata di preghiera, condivisione e fraternità con tanti anziani (anche una signora di 105 anni), disabili e sofferenti che ha visto sin dal mattino la presenza dell’arcivescovo di Trentino monsignor Luigi Bressan. Dopo l’ascolto e nella confessione di molti fedeli l'arcivescovo ha celebrato la Messa, guidando nel pomeriggio il rosario e l’adorazione eucaristica.

Un incontro aperto dalla processione nelle vie di Montagnaga con i volontari di “Ospitalità Tridentina”, e dall'introduzione del biblista don Pietro Rattin, fresco responsabile della pastorale diocesana ammalati ed anziani. “Il pellegrinaggio degli ammalati a Montagnaga è un momento di grande devozione, preghiera e tradizione che ogni anno coinvolge intere comunità trentine, i loro ammalati ed i loro preziosi volontari – ha spiegato don Pietro Rattin – oggi il pellegrinaggio è una dimensione di ricerca personale, del vero senso della vita e della condivisione con chi più soffre nel corpo e nell’anima. La Chiesa è chiamata a vivere accanto agli ammalati, ma anche a creare una rete solidale tra gli enti e volontari impegnati in questo campo, dando aiuto, sostegno e speranza a chi troppo frettolosamente è definito “ammalato” o “diversamente abile”.

L'arcivescovo Bressan nell’omelia ha ricordato la festa liturgica dell’Ascensione, ma anche la 48^ giornata mondiale delle “Comunicazioni Sociali”. “Il pellegrinaggio degli ammalati segue di poche pochi il pellegrinaggio diocesano a Roma – ha concluso Bressan – sono momenti forti dell'esperienza umana e del cammino di fede: camminare assieme verso una meta comune e superiore dà un nuovo senso e impegno alla nostra dimensione cristiana”.

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