La responsabile Facinelli: “Garantirò la riservatezza”

Scelta per 5 anni “per le sue competenze” nel delicato compito di essere “cuore e orecchio che sa ascoltare”, la psicologa Barbara Facinelli promette “dedizione ed estrema responsabilità”.

La tutela dei minori è compito da addetti ai lavori?

“No, ci coinvolge tutti – risponde la psicologa, che opera da anni in servizi socioeducativi per minori – perché dentro una cultura e una società educanti nessuno può sottrarsi alla responsabilità del processo di crescita e formazione dei minori”.

L’intento principale dello Sportello?

Accogliere e dare ascolto a quanti vogliono segnalare un abuso, o sospetto abuso, ai danni di minori dentro gli ambienti ecclesiali, avvenuto anche lontano nel tempo. Non è di natura terapeutica; io sono chiamata a dare consulenza ed assistenza a quanti hanno subito l’abuso, o ne sono stati testimoni.

Il servizio si rivolge ai maggiorenni?

Sì, ma questo non vuol dire che ci si limiti alle violenze subite nel passato, ma semplicemente che non sarà il minore abusato a interfacciarsi direttamente con me, bensì gli adulti di riferimento per lui o testimoni diretti o indiretti della violenza da lui subita.

Cosa s’impegna a garantire?

Soprattutto un ascolto rispetto e accogliente. Con fiducia, senza giudizi o pregiudizi. Vogliamo puntare ad una consulenza trasparente, che rispetti anonimato e riservatezza. Daremo informazioni sui diritti e sulla possibilità di supporti di vario tipo, d’intesa col Tavolo degli esperti. Ogni mossa successiva sarà concordata con l’interessato.

Lei ha ripetuto in conferenza stampa alcune parole-chiave…

Sì, credo siano quelle che definiscono i contorni del progetto: ascolto, rispetto, accoglienza, fiducia e trasparenza.

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