Un trentino sui passi di Benedetto

Il tesino Massimo Molinari è stato il primo pellegrino a percorrere due anni fa il cammino di san Benedetto, fra Umbria e Lazio: “A piedi si scoprono anche molte cose dentro di noi”

Chi volesse programmare un lungo itinerario a piedi nel corso dell'estate ha l'imbarazzo della scelta. Il Trentino può offrire i cento chilometri del rinnovato sentiero San Vili (vedi VT n.17) e gli altri cento del “Frassati”, presentato nella guida di SAT e Vita Trentina. Ma per chi non avesse la possibilità di arrivare fino in Spagna sul “camino” per antonomasia – quello che porta a Santiago da varie direzioni – meritano attenzione anche le proposte italiane come la via Francigena (dalla val d'Aosta a Roma), il “Sentiero di San Francesco” da La Verna ad Assisi ed il recente “Cammino di San Benedetto”. E' quest'ultimo l'itinerario ancora meno noto, per la sua recente ideazione: si sviluppa per 310 chilometri tra Umbria e Lazio, previsto su 16 o 17 tappe, ed è già stato apprezzato da qualche gruppo di amici camminatori trentini. E' curioso che l'apripista sia stato un escursionista trentino, Massimo Molinari, che nella vita fa il portalettere a Cinte Tesino ma coltiva l'hobby dei “cammini”, tanto d'aver già toccato due volte Santiago. E' stata la sua, infatti, la prima credenziale (così si chiama il documento che attesta il passaggio nelle varie tappe da Norcia a Montecassino) che gli “Amici del Cammino di San Benedetto” hanno consegnato nell'estate di due anni fa. Suo è anche uno dei primi diari per immagini dal titolo “Il rumori dei passi” che si ritrovano nell'apposito sito www.camminosanbenedetto.it,

ricco di informazioni pratiche sui punti di ristoro.

“Si tratta davvero di un percorso da consigliare – ci spiega Molinari, che ha sentito giustamente il dovere di fare da testimonial “benedettino” almeno nella nostra zona – perchè ci offre la possibilità di camminare in solitudine, in un'Italia poco conosciuta ma molto ricca, anche di richiami storici e artistici. Un modo per avvicinare la spiritualità benedettina, ma anche semplicemente per scoprire cose nuove attorno a noi dentro di noi”.

Scorrendo le immagini e scendendo da nord a Sud sulla carta geografica, Molinari ci illustra la partenza da Norcia e la discesa attraverso Cascia, Leonessa, Monteleone di Spoleto, Poggio Bustone, Rieti, Rocca Sinibalda, Castel di Tora, Orvinio, Mandela, Subiaco, Trevi nel Lazio, Collepardo, Casamari, Arpino, Roccasecca fino alla splendida abazia di Montecassino.

Ha impiegato dal 25 maggio al 6 giugno, in una stagione ideale, trovando molta accoglienza nella gente locale. “Quando mi hanno riconosciuto come pellegrino, la disponibilità si è fatta davvero commovente”. Altri pellegrini? “Ho incontrato solo due signore austriache, ma ora vedo che il cammino di San Benedetto è sempre più frequentato”. Merito anche della puntuale guida pubblicata da Terre di Mezzo per iniziativa di Simone Frignani, promotore della valorizzazione del “Cammino”: “E' una persona molto preparata che crede nel valore spirituale di quest'esperienza”, testimonia Molinari che pure si è avvalso delle sue indicazioni: “Per chi ama il camminare lento, in ricerca, quest'itinerario riserva molte sorprese anche artistiche e ci fa conoscere una parte affascinante del nostro Paese”.

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