Uomini “mortali” o “natali”?

Francesca Rigotti, nata a Milano, laurea in filosofia, ha insegnato all’università di Göttingen, e ora è docente di Dottrine e Istituzioni Politiche all’università di Lugano

Non occorre essere madre per parlare della nascita: tutti quanti siamo venuti al mondo e forse questo aiuta un po' a capire la nascita. La stragrande maggioranza partecipa al gioco della vita, alcuni cercano anche di lasciarvi traccia, chi nei figli, chi nelle opere. Alcuni non stanno al gioco e si tolgono di mezzo volontariamente.

Cosa dire da filosofa? E' la morte la protagonista della filosofia, non la nascita. Occorre aspettare il '900 per trovare chi ne parla, Hannah Arendt, 2 mariti, nessun figlio.

Nella sua tesi di dottorato trattò del concetto di amore in sant'Agostino per lei il precursore della filosofia della nascita. Perché gli uomini si chiamano “mortali” e non “natali”? E' con la creazione dell'uomo che entra il principio del cominciamento. Ogni nascita porta in sé le caratteristiche di creatività e originalità: perché chi nasce (diventa creatura) sta alle origini, non è una copia, è unico.

Tuttavia al momento della nascita si è in 2, ma della madre non si parla: il protagonista è solo il bambino. Eppure Adriana Cacavarero, docente all'università di Verona, afferma “nella nascita da 1 di diventa 2”. La gravidanza è l'unico periodo in cui non si è più individuo, ma dividuo. Mentre nel momento della morte si è sempre da soli.

Qualcuno parla poi di “2° nascita” (cf Pontiggia “Nati due volte”, i disabili) e per la Arendt la 2° nascita è quella sociale, anche se ho personalmente il sospetto che molte rinascite intervengano quasi a purificare la prima. E' significativo che il parto intellettuale sia sempre e solo al maschile, quasi un tentativo di nobilitare la nascita vera, quella dalla carne e sangue. E' la logica di san Paolo che parla di rinascita in Cristo o della ostentatio genitalis della pittura per indicare che l'incarnazione è avvenuta in un corpo maschile.

Sarebbe bello venire al mondo e trovare amore, ma sarebbe già tanto trovare rispetto da tutti.

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