A Roma le tracce dei martiri

Da mercoledì 8 a sabato 11 aprile un gruppo di studenti e professori dello Studio Teologico Accademico di Trento (STAT), insieme ad amici e familiari, ha compiuto un viaggio culturale a Roma alla riscoperta delle radici profonde della fede cristiana. Sulle orme dei primi martiri, a partire dai santi Pietro e Paolo, hanno toccato con mano le testimonianze di chi ha donato la propria vita per il Vangelo, fino alla morte. Si calcola che in 2000 anni ci siano stati 40 milioni di martiri, dei quali 27 solo nel Novecento. E ancora oggi uomini e donne rinunciano alla vita pur di non tradire quel Signore che per loro “è tutto”.

I partecipanti si sono colmati gli occhi di bellezze che solitamente non fanno parte del classico tour turistico, hanno ascoltato i racconti dei santi, si sono rinvigoriti nel comprendere quanto profonde siano le radici della fede cristiana, quanto vero sia l'Amore che ha guidato le scelte dei martiri, quanto tutto questo ci appella in prima persona.

Uno dei momenti più emozionanti è stato il poter sostare nella Cappella Sistina e pregare i Vespri al suo interno. Sedersi sulle panche laterali, ammirare questo capolavoro nel silenzio, senza la calca della gente intorno, è stata una vera grazia. Recitare i salmi con gli occhi catturati dal Cristo, al centro della parete, con il braccio alzato non tanto per punire, quanto per mostrare i segni dei chiodi, per dire a chiunque: "Io ti giudico a partire da queste mie ferite, ferite del mio Amore per te". Indimenticabile anche la discesa nella necropoli vaticana per vedere le tracce visibile della tomba di Pietro (il "trofeo di Gaio", riportato alla luce grazie ai lavori di scavo promossi da Pio XII), dove risuonano le parole “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa” (Mt 16, 18): materialmente, perché proprio sopra questo punto si trova l’altare maggiore della basilica attuale, spiritualmente perché il flusso di pellegrini non si è mai fermato per tutti i secoli successivi. Nella chiesa di San Bartolomeo sono conservate reliquie appartenenti ai “nuovi martiri” del XX secolo scelti dai cinque continenti, senza dimenticare le vittime di nazismo e comunismo.

La comitiva dello Stat ha incontrato poi alcune realtà come le piccole sorelle del beato Charles de Foucauld, la Congregazione delle cause dei santi, la Conferenza Episcopale Italiana… in un viaggio breve ma intenso che ha permesso di scoprire radici profonde e solide per una fede che resiste nel tempo, vedere realtà in movimento, attente alle necessità di ogni uomo e donna, guidate dallo Spirito Santo. "È per me un'esigenza d'amore il donarmi – ha scritto il beato Charles de Foucauld – il rimettermi nelle tue mani senza misura, con una confidenza infinita, poiché tu sei mio Padre".

Ilaria B.

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