«Coraggio e santità, modello per tutti»

«Papi coraggiosi»: l'arcivescovo di Trento amplifica ai microfoni di Trentino inBlu le parole di Papa Francesco alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E precisa monsignor Bressan: «Per il primo basti ricordare la forza nel convocare il Concilio. Il secondo mostrò il coraggio della lotta per un'Europa che doveva respirare a due polmoni. Ci sembrava impossibile, lui l'ha fatto».

Troppa fretta nel proclamare santo Wojtyla?

Tanti santi sono tra le nostre famiglie, nei nostri paesi. D'altra canto gioca un ruolo l'istanza popolare, il sentimento largamente condiviso. Giovanni Paolo II ha marcato la fine di un secolo anche con la sua grande spiritualità. Quando venne eletto io lavoravo in Vaticano: si diceva di lui che era un mistico. Nelle riunioni faceva il suo intervento e poi si ritirava a pregare. Anche Giovanni XXIII nei suoi diari mostra una spiritualità profonda.

La Chiesa archivia anche così una stagione quantomeno nebulosa?

I peccatori ci sono anche dopo le canonizzazioni che non cancellano le debolezze. Si è messo in luce un aspetto bello, reale, e questo ci dice che nella vita non dobbiamo vedere solo il bicchiere mezzo vuoto. Ciò che scandalizza fa male, ma domenica abbiamo avuto, senza trionfalismi, la conferma che è possibile per ciascuno di noi progredire verso la santità.

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