Don Saverio, prete ben voluto

Si sono svolti a Brusino, in val di Cavedine, sabato 13 dicembre i funerali di don Saverio Ferrari morto a 76 anni all'infermeria del clero dove ha trascorso un lungo periodo per problemi di salute che hanno minato il suo fisico. Il rito è stato presieduto dall'Arcivescovo, che ha ricordato l'attività pastorale del defunto in numerose parrocchie della diocesi, con riscontri di grande affetto in tutti i campi. Aveva iniziato il servizio in valle operando soprattutto fra i ragazzi e i giovani e molti di loro hanno presenziato all'estremo saluto confermando la simpatia e l'apprezzamento. Don Saverio era stato ordinato sacerdote nel 1963 svolgendo successivamente per 5 anni le funzioni di vicario pastorale in Santa Maria Maggiore a Trento per passare poi, per un biennio a Mattarello e quindi per tre anni a Pergine prima di essere nominato parroco di Vela e assistente dell'Azione cattolica.

Dal 1973 al 2007 ha operato nelle parrocchie di Pietramurata, di Malè, anche come decano, di Croviana e infine di Volano. Don Saverio aveva una grande capacità di relazionarsi con gli altri, di comunicare, in una parola di farsi voler bene per il suo carattere, la sua generosità, la sua affabilità. Lo ha ricordato il suo successore a Volano, don Cosma Tomasini: “E’ stato buon pastore – ha detto – un sacerdote cordiale, umile, buono, fedele”.

Il distacco dalle comunità parrocchiali ha creato talora anche la protesta dei fedeli, i quali sono intervenuti presso il vescovo e il vicario manifestando il loro disappunto, evidenziando le doti, da nessuno negate, di “guida” del sacerdote, descritto come “umile e buono” “luce e punto di riferimento per tutti”, avendo nel cuore “tutti, ma in particolare gli ammalati, i piccoli, gli anziani e i più 'lontani'”. Alla Casa del clero i confratelli hanno potuto toccare con mano la grande disponibilità e lo spirito di servizio di don Saverio.

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