Getsemani, fine dei lavori

Gli interventi supportati dalla solidarietà trentina a Gerusalemme, Nazareth e Cafarnao

La Settimana Santa che vede uno straordinario concorso di pellegrini provenienti da tutto il mondo a Gerusalemme, e quindi anche nell'Orto degli Olivi, ha visto conclusi in largo anticipo i lavori di restauro conservativo nella Basilica del Getsemani, ancorché conosciuta come Chiesa delle Nazioni presso l'Orto degli Ulivi. La conclusione dell'intervento è stata salutata con una grande cerimonia (Vita Trentina ne ha parlato nel primo numero di quest'anno), alla presenza di una delegazione trentina, guidata dal decano di Rovereto mons. Sergio Nicolli e dal sindaco di Rovereto, presenti i vertici della Fondazione della Campana dei Caduti di Rovereto. Nell'occasione è stato inaugurato un monumento, opera dello scultore cembrano Egidio Petri su ideazione dell'architetto di Roverè della Luna, Enrico Pedri. Sono stati consegnati, inoltre, i diplomi di partecipazione al delicato lavoro, a sei giovani apprendisti palestinesi che hanno collaborato al recupero e ripristino di alcuni preziosi mosaici da tempo corrosi da muffe e umidità.

L'urgenza di individuare dei rimedi prima del degrado e del disfacimento irreparabile delle opere, era stata segnalata dal francescano di Roverè della Luna, fra Pietro Kaswalder, da anni impegnato in Terra Santa, stretto collaboratore del riconfermato custode fra Pierbattista Pizzaballa. L'appello, nel gennaio del 2012, era stato accolto con entusiasmo dai suoi compaesani, con in prima fila il presidente della Cassa Rurale, Arrigo Dalpiaz, e l'immediato coinvolgimento di uno studio tecnico del luogo degli architetti, Bruno ed Enrico Pedri, padre e figlio. In men che non si dica venne costituita un'associazione, chiamata “Listello per Cafarnao” con l'obiettivo di mettere le basi per un'azione possibilmente duratura e non episodica, a favore non solo delle urgenze di Gerusalemme, ma anche di altri luoghi santi. Sono gli stessi Pedri e Dalpiaz a ricordare – all'indomani della sua recente scomparsa – della mediazione tempestiva dell'avvocato Armando Paris, con la Fondazione della Campana dei Caduti per un supporto finanziario a garanzia di un contributo europeo già stanziato. Come detto, a due anni di distanza e nel pieno rispetto del contratto è stata posta la parola fine in pompa magna a questo primo progetto.

Nell'Orto degli Olivi va segnalata la presenza anche di una chiesetta di meditazione costruita grazie al finanziamento di benefattori trentini, dedicata al Pian del Levro, piccola comunità monastica nel roveretano. Da cosa nasce cosa e nel frattempo il “Listello” di Roverè si è fatto architrave per nuove iniziative a Nazareth e Cafarnao coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone, specie durante i pellegrinaggi in Terra santa, le stesse diocesi di Trento e di Bolzano-Bressanone e la Provincia di Trento. Regista continua ad essere fra Kaswalder che parallelamente al Getsemani ha indicato nella Grotta dell'Annunciazione di Nazareth un secondo polo di emergenza. Nonostante i molti tentativi del passato di rimuovere infiltrazioni di acqua che hanno manomesso la stabilità del luogo dell'annuncio da parte dell'angelo alla Madonna,è stato deciso di provare un ultimo tentativo attraverso un'azienda specializzata altoatesina, mediante una tecnologia considerata d'avanguardia per rimuovere la causa di gravi danni. Ci sono voluti due anni di rilievi, carotaggi e prove eseguiti dai restauratori del Consorzio Ars di Trento, in collaborazione con la Ditta Acco Solutions di Bolzano e lo studio geologico Frassinella di Trento, la supervisione anche della Sovrintendenza dei Beni archeologici della Pat, prima di ottenere il benestare per l'esecutività del piano di risanamento da parte della Custodia di Terra santa.

Il sofisticato sistema di deumidificazione della struttura realizzato nei primi tre mesi del 2014 e inaugurato il giorno dell'Annunciazione, il 25 marzo scorso, è costantemente monitorato dallo studio tecnico Pedri in via telematica. La risalita dell'umidità dal terreno, alimentata dal una falda sotterranea, attraverso le opere murarie, risulta finalmente bloccata. Un complesso sistema basato su sonde elettrificate rimanda verso basso la parte umida. La soddisfazione per i risultati conseguiti è stata espressa nei confronti dei progettisti anche dai due vescovi Bressan e Muser. L'operazione in tutti i suoi dettagli sarà riportata in un filmato della bolzanina Mediaart. La macchina della solidarietà non si è più fermata.

Dopo Gerusalemme e Nazareth il “Listello” si è trasferito nel frattempo anche a Cafarnao, luogo di approdo sin dalla sua nascita, dove ha promosso, grazie al contributo della Provincia di Trento la pavimentazione in porfido dello sterrato all'ingresso del sito archeologico. Ben più laboriosa si sta dimostrando la seconda parte dei lavori che prevedono la costruzione di una complessa passerella in legno e la ricostruzione fedele di una casetta dei tempi di Gesù, con la riproposizione degli elementi caratteristici e tipologici di un'abitazione in pietra e legno di 2000 anni fa. Se ne sta occupando il restauratore trentino Gigi Giovanazzi. Il 18 marzo scorso fra Pizzaballa ha autorizzato con proprio decreto fra Kaswalder, quale direttore responsabile anche di questi lavori: i listelli in Israele, partiti da Roverè della Luna, ormai non si contano più.

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