Il Sinodo

Papa Francesco ha convocato per l’ottobre del 2019 (dal 6 al 27) un’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi sul tema “Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”.

Perché dedicare un incontro di questo livello a una regione specifica del mondo? Il territorio dell’Amazzonia comprende parte di Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana francese e rappresenta per il pianeta una delle maggiori riserve di biodiversità, di acqua dolce, più di un terzo dei boschi primari del pianeta. Un territorio ricco di culture ancestrali: 340 comunità indigene con oltre 200 lingue aborigene.

Come la cronaca di quest’estate ha documentato, la distruzione e lo sfruttamento ambientale legato agli interessi economici e politici dei settori dominanti, soprattutto delle compagnie estrattive, rappresentano una profonda e costante minaccia per la vita in Amazzonia, con la sistematica violazione dei diritti umani fondamentali in particolare delle popolazioni indigene.

Con la convocazione del Sinodo speciale sull’Amazzonia, Papa Francesco riporta con forza all’attenzione della comunità internazionale l’urgenza di una “conversione ecologica” globale. Occuparsi di Amazzonia significa occuparsi non di questioni locali o settoriali, ma di che futuro vogliamo per il mondo, e anche per la Chiesa. Il Sinodo è chiamato a diventare occasione di “conversione” ecologica e pastorale, che riconosca la cura del creato come parte integrante della missione evangelizzatrice e renda operativo l’impegno per un’ecologia integrale nele sue dimensioni sociale, politica, umana, ambientale, culturale.

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