“Il dono di mons. Severino”

Si sono celebrati giovedì corso i funerali di monsignor Severino Visintainer, spentosi il 10 febbraio nella Casa del clero a Trento, all’età di 82 anni

“Ringraziamo per il dono che è stato monsignor Visintainer per le nostre Comunità, il dono dello Spirito che può cambiare e trasformare una vita vissuta nella fede”. Con queste parole il vicario don Lauro Tisi, nella chiesa di Romeno, gremita di gente e alla presenza di 40 sacerdoti concelebranti giunti dalle parrocchie della valle e da tutta la provincia per rendergli omaggio, ha aperto giovedì scorso la cerimonia funebre per monsignor Severino Visintainer, spentosi il 10 febbraio nella Casa del clero a Trento, all’età di 82 anni.

Ordinato sacerdote a Trento nel 1956, mons. Visintainer ha dedicato la sua vita all’attività pastorale e all’insegnamento, per la preparazione di nuovi sacerdoti; per 20 anni è stato vicario della diocesi di Trento collaborando con i vescovi Alessandro Maria Gottardi e Giovanni Maria Sartori. Per molti anni assistente dell’”Azione Cattolica”, nel 2000 è stato parroco di Banco, Casez e Sanzeno. Negli ultimi anni collaboratore pastorale col decanato di Fondo, nelle parrocchie di Malgolo, Romeno e Salter. Nel 2008, quando aveva 76 anni, salì a Salter il presidente Lorenzo Dellai per consegnargli,l’Aquila di San Venceslao, la più alta onorificenza che la Provincia autonoma concede per particolari meriti.

“Muore solo chi si chiude a riccio e conosce solo se stesso”, ha detto ancora nella suo omelia don Tisi, ricordando la figura carismatica di Visintainer. “Il suo cuore è stato attraversato dal dono dell’amore, dalla capacità di indignarsi di fronte alle cose ingiuste. Ha avuto la capacità di leggere e capire i fatti del nostro tempo. Ci ha rivelato la splendida realtà di Gesù. Del servizio ha fatto la struttura portante della sua vita, perché chi è autoreferenziale muore. Era incantato dalla bellezza della vita morale e amava anche il canto popolare”.

Un membro dell’Unità pastorale di Romeno ha letto il ringraziamento per l’opera pastorale di monsignor Visintainer: “Ti avevamo visto sofferente sull’altare, ma non ci facevi mancare comunque i tuoi sorrisi bonari e le tue battute sempre pronte”, ha raccontato. “Esprimiamo tutta la gratitudine e la riconoscenza”. Parole alle quali hanno fatto eco quelle di una rappresentante dell’Unità di Sanzeno che ha aggiunto un pensiero a nome di tutta la comunità: “È vivo in noi il ricordo di un consigliere attento e ricco di umanità, che aveva sempre la sua missione sacerdotale come obiettivo e il dono del servizio”.

Il decano di Fondo, don Mauro Leonardelli ricorda che mons. Visintanier “ha vissuto la sua fede nella praticità e nella testimonianza schietta e sincera, senza mezze misure e senza mezze parole”. Parole di stima sono arrivate anche da Cecilia Nicolini, direttrice dell'Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali e già presidente dell’Azione Cattolica negli anni in cui monsignor Visintainer fu assistente: “È stata una persona illuminata che ha creduto nei laici ed è riuscito a rilanciare l’Associazione”, ricorda. “Aveva una grande carica di umanità e di comprensione, sapeva sempre suggerire la parola giusta che aiutava nel discernimento, senza imporre nulla”.

Padre Giorgio Silvestri, parroco di Sanzeno e priore di san Romedio, nel notiziario parrocchiale ha espresso infine questo ricordo: “Abbiamo avuto il dono del servizio pastorale, come parroco, di monsignor Severino Visintainer, prima a Sanzeno e poi a Banco e Casez. Conservo un ricordo anche personale carico di stima per l’ uomo e per il prete che con grande determinazione aveva fatto della missione della Chiesa il suo grande e appassionato orizzonte di vita”.

La salma di mons. Visintanier è stata tumulata nella frazione di Salter di Romeno, in Alta Valle di Non, dove nacque nel giugno del 1932. Ha raggiunto i suoi grandi amici sacerdoti, scomparsi da qualche anno: don Enrico Giovannini e monsignor Piergiorgio Piechele.

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