Le beatitudini rilette al femminile

Sono cominciati in San Carlo sette incontri sulle figure di donna della Bibblia, tenuti dalla teologa Lidia Maggi

Dopo le affollate serate dello scorso con don Paolo Renner sulla preghiera del Padre Nostro, la comunità cittadina di San Carlo insiste nel tentativo di “fermarsi per formarsi”, ovvero proporre a tutti un momento di approfondimento mensile per andare oltre il tran tran pastorale e smuovere in positivo e profeticamente la comunità. “Riconosciamo che Dio opera continuamente in noi e nella comunità – scrive il Consiglio pastorale – anche quando sembra esserci tanta stanchezza; ma siamo convinti pure che Dio ci chiama a leggere i segni dei tempi e a operare di conseguenza”.

Con lo slogan “Continuare…per formarsi” si cerca di valorizzare l’entusiasmo suscitato lo scorso anno offrendo quest’anno una riflessione al femminile sulle Beatitudini perche “le teologhe comunicano Dio in modo “diverso”, sanno affascinare con la loro preparazione teologica e la loro esperienza in vari ambiti della società”.

E' stata dunque invitata la teologa Lidia Maggi, pastora della chiesa battista a Varese che tratterà in sette incontri “Le beatitudini al femminile”. Ha scritto pochi anni fa un libro dedicato proprio alle eroine meno note del racconto biblico, intitolato “Le donne di Dio” (edito da Claudiana, 2009) ed in ogni serate ne approfondirà alcune figure.

È importante recuperare la loro presenza nella Bibbia – spiega Maggi – non perché occupino la scena principale, ma perché in certi libri sono loro le protagoniste, anche se il contesto è patriarcale. A volte sono migliori degli uomini, a volte no. L’evangelista Matteo, in modo sovversivo, cita quattro donne nella genealogia di Gesù: Tamar, Raab la prostituta, Rut la moabita, Betsabea. Donne anomale che fanno scelte coraggiose, come una straniera che si mette contro il suo popolo. Per farci capire che il Messia, di sangue regale, discende anche da questo meticciato”.

Secondo la teologa, “non si può parlare di un’immagine unica di donna nell’Antico Testamento. Le figure femminili si muovono in contesti diversi: a corte, o in esilio… In una società patriarcale, dove alla donna non è sempre riconosciuta pari dignità, queste donne sanno occupare tutti gli spazi leciti, e inventarsi soluzioni creative ai problemi”.

Alla domanda qual è la figura biblica preferita, Lidia Maggi risponde: “Indubbiamente, Maria. Soprattutto nel suo rapporto con Elisabetta. Le donne, ancor più degli uomini, si muovono facendosi forza a vicenda, confrontandosi. Come racconta Luca, Maria ascolta l’Angelo nell’Annunciazione, interviene, discute. Dice di sì, ma non in modo passivo, dà un consenso consapevole. E si mette in viaggio per confrontarsi con un’altra donna più grande e moglie di un sacerdote, Elisabetta, la quale la accoglie ed è solidale con lei”.

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